AGI - La prossima notte potrebbe essere l’ultima in cui i 27 paesi Ue spostano le lancette dell'orologio indietro di un’ora per tornare all’ora solare dopo 7 mesi di ora “legale”.
E’ di un anno e mezzo fa la decisione del Parlamento europeo che aveva stabilito la fine dello spostamento dell’orario due volte all’anno. Il voto, il 26 marzo 2019, era giunto al termine di un dibattito iniziato dalla proposta della Commissione europea, allora guidata da Jean-Claude Juncker, seguita da una consultazione pubblica, in cui i cittadini europei si erano espressi a favore con una maggioranza dell'84%.
Le decisioni definitive verranno prese a livello nazionale, con una scadenza fissata all’aprile dell’anno prossimo, ma l’indicazione Ue è quella di evitare una divisione fra Paesi con ora legale e Paesi senza, che danneggerebbe il mercato interno.
Quelli che decideranno di mantenere l’ora estiva per tutto l’anno, sposteranno in avanti le lancette ancora l’ultima domenica di marzo 2021.Per quanto riguarda invece i Paesi che manterranno l’ora solare, torneranno a dover mandare indietro gli orologi nell’ultima domenica di ottobre 2021. Con il suo voto, l’Europarlamento aveva deciso di concedere ai paesi due anni in più rispetto alla proposta dell’esecutivo, secondo la quale il cambiamento sarebbe dovuto avvenire già nel 2019.
L’Unione europea ha armonizzato per la prima volta le diverse disposizioni nazionali relative all’ora legale nel 1980, per arrivare a un calendario comune nel 1996, ma in Italia l’ora legale fu introdotta una prima volta addirittura nel 1916, e poi adottata in maniera stabile a partire dal 1965.