AGI - Si vota per il presidente nella Repubblica turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo da Ankara e fondata in seguito all'intervento militare turco del 1974, scattato per bloccare un tentativo di annessione dell'isola da parte della Grecia con un golpe.
Circostanza che da sempre lega a doppio filo la parte turca dell'isola del Mediterraneo orientale ad Ankara, queste elezioni non fanno eccezione, considerato che Cipro è stata al centro di recenti tensioni nell'area per i diritti sullo sfruttamento delle riserve di idrocarburi al largo dell'isola. Sul dossier il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, non è disposto a compiere passi indietro, a prescindere dal candidato che prevarrà.
Il favorito nei sondaggi è il presidente uscente Mustafa Akinci, socialdemocratico che negli ultimi anni si è speso molto per far ripartire un negoziato per la creazione di uno Stato federale. Nonostante qualche uscita che ha infastidito Ankara negli ultimi anni, Akinci rimane vicino ad Erdogan, anche perché, de facto, non ha grandi margini di movimento.
Lo sfidante è il premier uscente Ersin Tatar, che ha ricevuto recentemente l'appoggio di Erdogan per la decisione, contestatissima da parte greca, di aprire ai turisti l'area di Varosha (Maras in turco). Lo scorso 8 ottobre sono stati aperti i cancelli di quello che è un vero e proprio quartiere fantasma di Famagosta, con palazzi, negozi, ville e hotel abbandonati nel 1974, e che conservano la memorie di uno dei resort più esclusivi del Mediterraneo.
Terzo candidato, sullo sfondo, il ministro degli Esteri, Kudret Ozersoy, decisamente quello che ad Ankara piace meno. In caso i candidati non dovessero imporsi con la maggioranza assoluta è previsto un ballottaggio fra una settimana.
A prescindere dall'esito delle elezioni, Cipro Nord è destinata a rimanere sotto l'ombrello turco, almeno fino a quando la comunità internazionale non muoverà alcun passo per una soluzione federale o per il riconoscimento di una comunità che nessuno riconosce, se non come un problema. Cipro turca, la parte nord, copre poco piu' di un terzo dell'isola, e ha appena 300 mila abitanti. Il voto di domani era inizialmente previsto ad aprile, ma è stato rinviato per l'emergenza coronavirus.