AGI - Nonostante la vittoria giudiziaria, che appena 4 giorni fa le ha attribuito il titolo che le spetta, la "nuova" principessa di Sassonia Coburgo è una donna ferita e non dimentica di avere ricevuto dal padre, l'ex re dei Belgi Alberto II, "una coltellata alla schiena", espressa attraverso la freddezza e la mancanza di qualunque sentimento. Delphine ex-Boël può dal primo ottobre utilizzare il nome della famiglia reale e il titolo di principessa: oggi durante la sua prima conferenza stampa l'artista cinquantaduenne si è commossa fino alle lacrime, ricordando la battaglia condotta per sette anni, e dicendosi "sollevata" dopo che fin dall'infanzia si è sentita "su un campo di battaglia".
Nata nel febbraio 1969 nel corso della lunga relazione che sua madre, la baronessa Sibylle de Sélys Longchamps ha avuto dal 1966 al 1984 con l'allora principe ereditario, sposato dal 1959 con la futura regina Paola, Delphine ha cominciato la sua battaglia solo da adulta. L'ex sovrano ha regnato dal 1993 al 2013 ed è il padre dell'attuale re Filippo. Ha sempre negato di essere il padre di Delphine, fino a quando la Giustizia l'ha costretto a un test del Dna, nel 2019.
Il risultato ha confermato la paternità e la notizia è stata resa nota a fine gennaio scorso. I legali dell'ex monarca hanno però precisato in quella occasione che pur essendo il padre biologico di Delphine, Alberto "non è mai stato coinvolto in nessuna decisione familiare, sociale o educativa" che la riguardasse.
La bambina, poi ragazza e giovane donna, ha comunque avuto contatti regolari con il padre fino a una rottura drastica avvenuta quando lei aveva 33 anni. Fino ad allora, ha spiegato oggi la neo-principessa, si era comportata da "bravo soldatino" per proteggere i suoi genitori, ma dopo il litigio si è sentita ferita, "come da una coltellata alla schiena".
"Ho semplicemente chiesto di essere trattata come i miei fratellastri" (l'attuale re Philippe, Laurent e Astrid, ndr). Ma da parte di Alberto II questa richiesta è stata accolta con "il silenzio e nessuno slancio di generosità o benevolenza". Nella sua prima uscita pubblica da principessa, Delphine ha escluso le motivazioni finanziarie: "L'uomo di cui ero la figlia legale (l'industriale Jacques Boël, ndr) era molto molto ricco. Se la motivazione fosse stato il denaro, sarei stata stupida a fare quello che ho fatto". Come artista diplomata a Londra, continuerà a firmare le sue opere con il solo nome, Delphine: "certo non andrò in giro a chiedere di chiamarmi principessa", ha sorriso.