AGI - La notte del 21 novembre 2012 il cadavere del cinquantaduenne Gregory Faull viene ritrovato in una pozza di sangue nella sua casa di San Pedro, in Belize, dove si era trasferito dopo il divorzio. A ucciderlo è stato un proiettile da 9 mm il cui bossolo viene trovato vicino al corpo. Il suo telefono e il suo computer sono spariti ma non ci sono segni di effrazione. Due giorni prima aveva avuto l'ultima di una serie di liti furibonde con il suo vicino, un ingegnere informatico che, nonostante l'età avanzata, trascorreva le sue giornate tra rumorosi party a base di droga e giovanissime prostitute. I poliziotti lo cercano per interrogarlo ma John McAfee, l'informatico creatore dell'omonimo software antivirus, è già riuscito a scappare.
Un mese dopo lo ritrovano in Guatemala, dove viene arrestato per immigrazione clandestina. Per evitare di essere deportato in Belize finge un attacco cardiaco. Nessun capo d'accusa formale viene presentato contro di lui in relazione alla misteriosa morte di Faull ed è ricercato solo come persona informata sui fatti, viene poi chiarito. Ai giornalisti racconta di essere fuggito perché temeva che il governo del Belize lo volesse morto.
Il suo rapporto con le autorità dello stato latinoamericano dove si era trasferito nel 2008, dopo aver perso quasi tutto il suo patrimonio a causa della crisi finanziaria, in effetti era sempre stato difficile. Alcuni mesi prima avevano smantellato il laboratorio dove fabbricava antibiotici sostenendo che, in realtà, vi producesse anfetamine. Ad ogni modo, niente di illegale era stato trovato nella struttura. E i contrasti sembravano essere stati archiviati: il sindaco di San Pedro lo aveva pure ringraziato quando l'8 novembre 2012, in conferenza stampa, McAfee aveva regalato alla polizia locale 40 pistole stordenti, manette e manganelli come personale contributo alla lotta al crimine che funestava l'industria turistica del Belize.
Il ritorno in Usa
In Guatemala McAfee trova un avvocato che blocca il suo trasferimento in Belize. L'informatico viene deportato a Miami dove in un ristorante incontra la sua futura moglie, Janice Dyson, un'ex prostituta. La coppia si trasferisce prima a Portland, Oregon, e poi a Lexington, in Tennessee. McAfee sembra finalmente aver trovato la pace dopo una vita travagliata segnata dagli stravizi. Prova a correre senza successo alle primarie del Partito Libertario per candidarsi alla presidenza Usa e torna a uno dei suoi vecchi amori, il mondo delle criptovalute.
Nel mondo dell'informatica, McAfee è una leggenda. Le richieste di consulenze fioccano. I 23,1 milioni di dollari guadagnati, con consigli ritenuti per giunta fraudolenti, mancano però all'appello del fisco. E il 5 ottobre 2020, incriminato dal dipartimento di Giustizia, McAfee parte per l'ultima fuga, direzione Istanbul, ma viene fermato dalla polizia spagnola all'aeroporto di Barcellona e incarcerato in una prigione nella quale è morto il 23 giugno 2021, forse suicida, subito dopo l'approvazione della richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove avrebbe rischiato trent'anni di carcere per aver occultato all'erario quanto ricavato da consulenze, trading di criptovalute e dalla vendita dei diritti sulla storia della sua incredibile esistenza.
Un'infanzia travagliata
McAfee ha avuto una vita complicata sin dall'infanzia, trascorsa in Virginia, dove i suoi genitori si erano trasferiti, dalla Gran Bretagna, poco dopo la sua nascita. Il padre era un violento alcolizzato che si suicidò quando il figlio aveva 15 anni. Il giovane McAfee eredita la dipendenza paterna ma ha una mente brillante: si laurea in matematica nel 1969 e trova presto una cattedra al Northeast Louisiana College. Una relazione con una studentessa causa però il suo licenziamento. McAfee è costretto ad arrabattarsi con una serie di lavori precari, compresa la vendita di riviste porta a porta, e viene arrestato per detenzione di marijuana. A cambiargli la vita è l'assunzione presso una ditta che si occupava di codici per schede perforate, ovvero il principale sistema per immagazzinare dati all'alba dell'informatica, quando non esisteva nemmeno il floppy disk. McAfee si appropria della tecnica e, assunto alla Pacific Railroad di Saint Louis, la utilizza per elaborare un sistema di gestione computerizzata del traffico ferroviario.
Nel 1970 il giovane informatico si trasferisce nella Silicon Valley. Sperimenta diverse aziende nonché diverse droghe, anche sul posto di lavoro, per stimolare la creatività. Leggendario il suo primo incontro con l'allucinogeno Dmt. La prima dose non sortisce effetti degni di nota e McAfee decide di assumere l'intera busta. Il trip è talmente pesante che viene ritrovato acquattato dietro a un cassonetto dell'immondizia in preda ad allucinazioni visive e auditive. L'episodio non lo avrebbe fatto desistere: solo nel 1983 avrebbe dato un serio taglio, né definitivo né totale, alla sua attività psicotropa.
Un'idea rivoluzionaria
È quindi in un periodo di relativa sobrietà, il 1986, l'anno della prima grande infezione informatica, che McAfee dà vita alla compagnia che porta il suo cognome e all'antivirus che viene subito acquistato da numerose multinazionali. Il personal computer allora non era ancora elettronica da consumo per tutti. È nel 1992, quando il virus Michelangelo colpisce 5 milioni di computer in tutto il mondo, che la domanda di antivirus esplode e McAfee diventa leader del mercato. Mostrando anche in questo uno spirito da rockstar, il programmatore decide di ritirarsi quando è al massimo del successo.
Nel 1994 lascia la compagnia e intraprende una redditizia attività come conferenziere. Vende tutte le azioni in suo possesso e ne ricava 100 milioni di dollari che gli dovrebbero consentire di trascorrere una tranquilla vecchiaia. La crisi dei mutui brucia però il 96% della sua fortuna. Una batosta che lo renderà uno dei più strenui entusiasti del Bitcoin, portandolo a investire nel 2016 nella startup Mgt Technologies, della quale sarà per un breve periodo anche amministratore delegato. Ormai è un guru e le sue iperboliche previsioni sul futuro apprezzamento del Bitcoin vengono prese sul serio da tantissimi investitori, persino quando afferma che si sarebbe mangiato il suo pene in diretta tv se la criptovaluta non avesse raggiunto il valore di un milione di dollari entro il 2020.
Una promessa dalla quale avrebbe fatto in seguito marcia indietro, bollando il Bitcoin come una "tecnologia antica" ampiamente superata dal potenziale attuale della blockchain e dalle sue nuove possibili applicazioni, dai contratti smart alle app distribuite. I proclami di McAfee non vanno sempre quindi presi per oro colato. Salvo quello contenuto in un suo tweet di due anni fa, nel quale affermava che "le droghe, l'alcol e le sigarette sono il segreto di una lunga vita e della felicità eterna". Nel suo caso pare sia stato vero, data la forma fisica che aveva mantenuto fino al suo arresto, davvero invidiabile per la sua età.