AGI - Compleanno nel 'deserto' per l'Onu: i 14 giorni di meeting all'Assemblea Generale dell'Onu, che quest'anno compie 75 anni, saranno i primi della storia da remoto. Il vero protagonista sarà il collegamento Zoom.
Per la prima volta dal 1945 il Palazzo di Vetro non ospiterà nessuno. I leader del mondo hanno inviato tutti un messaggio pre-registrato per l'intervento all'Assemblea e uno per i 75 anni.
E anche Manhattan quest'anno non sarà travolta da cortei di scorte e orde di burocrati di ogni nazione: si calcola che negli alberghi della Grande Mela mancheranno all'appello circa 10mila persone nei giorni dell'Assemblea. Per giunta, nel timore di guai con i sistemi elettronici, i videomessaggi sono stati inviati con quattro giorni di anticipo, affossando qualsiasi botta e risposta assembleare.
Mancheranno, soprattutto, i 'bilaterali', gli incontri faccia a faccia dai quali si potevano capire gli orientamenti diplomatici e le linee di politica estera. Al più, sarà consentito l'ingresso di un diplomatico per ogni Stato membro.
Dress-code: la mascherina. Per tutto il resto ci sono le videoconferenze e i videomessaggi che verranno trasmessi in un'aula sostanzialmente vuota per tutta la settimana.
Anche Donald Trump, che Covid o non Covid in qualità di ospite ha il privilegio dell'ammissione in presenza, ha rinunciato a esserci e ha mandato un messaggio, riservando le forze alla campagna elettorale.
L'Onu andrà comunque avanti con incontri tematici - anche questi virtuali - a margine del vertice per affrontare le principali questioni: ovviamente la pandemia del coronavirus, la farà da padrone, ma in agenda ci saranno sicuramente anche il cambiamento climatico, la biodiversità e le turbolenze politiche sia in Libia che in Libano.
Trump ignora le celebrazioni
Gli Usa hanno snobbato, ieri, persino la celebrazione del compleanno dell'Organizzazione.
Da sempre molto critico con l'organizzazione multilaterale, Trump ha praticamente ignorato le celebrazioni e gli Stati Uniti sono stati invece rappresentati dal suo vice inviato Onu, il quale si è premurato di dire che è "il momento giusto per porre domande sui punti di forza e di debolezza dell'istituzione".
Non era presente nemmeno l'ambasciatore statunitense all'Onu, volato a Washington per l'annuncio delle "sanzioni Onu" contro l'Iran che Trump ha chiesto a tutte le nazioni di attuare.
Al contrario Emmanuel Macron, parlando in video in occasione del 75° anniversario, si è appellato al ruolo delle Nazioni Unite nella soluzione dei problemi globali: "In un momento in cui la pandemia alimenta la paura del declino e il racconto di un'impotenza collettiva, voglio dire molto chiaramente: di fronte a questa emergenza sanitaria, alla sfida climatica e a un passo indietro nei diritti, è qui e ora che dobbiamo agire".
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito che le Nazioni Unite sono state "troppo spesso costrette a tardare rispetto ai loro ideali, poiché gli interessi dei singoli membri hanno più volte impedito a quest'ordine di funzionare come era stato previsto. Ma chi crede che può far meglio da solo si sbaglia. Il nostro benessere è qualcosa di condiviso, e anche la nostra sofferenza. Siamo un unico mondo".