AGI - Sarebbe ancora vivo, e la sua liberazione questione di tempo, Padre Luigi Maccalli, il missionario italiani rapito da un gruppo di estremisti islamici in Niger esattamente due anni fa. "A Bomoanga, nella comunità dove padre Maccalli ha operato fino al giorno stesso del suo rapimento, si dà per scontato che lui sia vivo. Le persone non hanno alcun dubbio: è solo questione di tempo, dicono, lui tornerà. C'è fiducia ma anche tanta paura", ha dichiarato al Sir padre Mauro Armanino, missionario dello Società delle missioni africane (Sma) a Niamey, capitale nigerina.
Maccalli, sparito la sera del 17 settembre di due anni fa, è una delle molte vittime (sono centinaia i rapiti), dei gruppi armati di matrice jihadista che hanno ormai il controllo di una larga fetta del Paese dalle frontiere labili, spiega a Vatican News il suo superiore alla Società delle Missioni africane, padre Antonio Porcellato.
"Le grosse sigle islamiste non hanno rivendicato il rapimento, ma noi sappiamo che questi piccoli gruppi armati radicali, che sono presenti qui in Niger da almeno dieci anni, hanno il controllo di tutta l'area più defilata e lontana dalla capitale", aggiunge il missionario.
L'ultima segnalazione riguardante il religioso risale ad un video del marzo scorso, poi il silenzio."Dalla Farnesina ci dicono che questi rapimenti sono questioni lunghe e complesse" - sottolinea Armanino - "ma la comunità non ha mai smesso di pregare e sperare".
Il sequestro avvenne una settimana dopo il rientro di Maccalli da un periodo di vacanze in Italia ed è proprio in Italia che, nella sua diocesi, ogni 17 del mese da due anni, una Messa, o come nel caso di questa sera, una Veglia rimette nel cuore di Dio la sorte del missionario e di quanti come lui sono stati rapiti o sono scomparsi. La realtà dell'area del Niger e dei paesi confinanti, come Mali e Burkina Faso, è drammatica: la guerriglia - spiega ancora Porcellato - arruola i giovani con promesse di futuro e guadagni e minaccia le comunità cristiane .Dunque per i sacerdoti e le religiose si parla tra difficoltà e sofferenze, di "resilienza".