AGI - Donald Trump alla ricerca di un secondo mandato, i suoi omologhi cinese e russo, Xi Jinping e Vladimir Putin, che 'tornano' dopo diversi anni di assenza, e il presidente iraniano, Hassan Rohani, saranno i protagonisti della 75esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ma i quattordici giorni di meeting saranno i primi della storia da remoto. Il vero protagonista sarà il collegamento Zoom. Gli oltre 160 Paesi membri si ritroveranno in modo virtuale, con summit online e interventi pre-registrati.
Si perderà un po’ il senso dell’appuntamento, come ha ammesso il segretario generale, Antonio Guterres, senza incontri bilaterali o colloqui informali tra ministri e ambasciatori lungo i corridoi del Palazzo di Vetro. L’anno scorso il presidente francese, Emmanuel Macron, inseguì inutilmente Trump e Rohani, alla ricerca di un'intesa sul nucleare. Non c’è rischio che stavolta accadano situazioni del genere. Guterres ha chiuso la sede che si affaccia sull’East River già da marzo, prima ancora che Broadway e New York spegnessero le luci a causa della pandemia da coronavirus. Chiunque arrivasse, sarebbe costretto a quattordici giorni di quarantena. Non ci sarà una vera interazione, così come la possibilità di pigiare il bottone audio per intervenire. I messaggi principali saranno monologhi pre-registrati per cui potrebbero accadere situazioni surreali in cui un capo di Stato invierà un messaggio già superato da dichiarazioni ufficiali di un altro.
DONALD TRUMP
Neanche Trump parteciperà di persona, nonostante la vicinanza tra New York e Washington, ma è probabile che interverrà molto su Twitter. L’anno scorso il capo della Casa Bianca era inseguito dalle rivelazioni sul caso Ucraina, con le pressioni sul presidente Volodymyr Zelensky perché aprisse un’indagine su Joe Biden e il figlio Hunter. Adesso lo scenario è cambiato, non solo per la pandemia: il democratico è diventato il suo sfidante ufficiale, e tra meno di cinquanta giorni ci saranno le elezioni. Il presidente Usa arriva all'appuntamento in un momento particolarmente turbolento: un mese e mezzo prima delle elezioni, con una gestione molto criticata della pandemia, nel mezzo di un duro scontro con la Cina e in pieno assalto diplomatico all'Iran.
Da quando è stato eletto, Trump è riuscito a rubare i riflettori alle Nazioni Unite ogni settembre con i suoi discorsi bellicosi e poco diplomatici e, in quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione all'Onu, non dovrebbe smentirsi. Trump ha anche valutato di recarsi a New York ed essere l'unico leader ad intervenire di persona, ma alla fine ha deciso di non farlo e invierà il suo discorso in un video pre-registrato. Le sue dichiarazioni potrebbero mettere in ombra i molti temi sul tavolo, dai rapporti Europa-Cina alla Libia, dalla carestia che sta colpendo molte aree del pianeta all’agenda 2030 sulla lotta alla povertà in tutte le sue forme, lo sviluppo sostenibile e la difesa dell'ambiente, dal Libano, dove l’Italia è impegnata in prima linea con la missione Unifil, alla Siria.
XI JINPING
Dopo diversi anni di assenza, il presidente cinese aveva in programma di essere presente per celebrare il 75esimo anniversario delle Nazioni Unite, ma alla fine dovrà accontentarsi di intervenire in video. Lo farà nel bel mezzo della “guerra fredda” con gli Stati Uniti, uno scontro tra superpotenze che si è irrigidito durante la pandemia e che è una delle grandi preoccupazioni delle Nazioni Unite. Questo confronto ha raggiunto anche Palazzo di Vetro, dove, secondo fonti diplomatiche, la Cina sta guadagnando influenza con una forte campagna per sfruttare l'animosità dell'amministrazione statunitense di Donald Trump nei confronti delle organizzazioni internazionali.
VLADIMIR PUTIN
Il presidente russo, che negli ultimi anni aveva evitato l'Assemblea Generale, torna all'Onu come protagonista consolidato della scena geopolitica internazionale. Vittorioso nella sua scommessa sulla guerra siriana, coinvolto anche in Libia e con una significativa influenza in Africa, Putin ora gioca un ruolo fondamentale nella crisi in Bielorussia. Secondo fonti russe, però, il capo del Cremlino concentrerà il suo intervento principalmente sulla pandemia e sulle sue conseguenze. Ci sarà il consueto spazio sul tema dei diritti umani, con i lavori della Commissione sulle donne, a cui ha lavorato l’Italia attraverso l’ambasciatore Mariangela Zappia, e che il 24 settembre affronterà il tema urgente della pena di morte che colpisce, in particolare, le donne. Il dibattito generale dell’Assemblea si svolgerà da martedì, 22 settembre, a sabato 25, e riprenderà il 29. Martedì Guterres presenterà il rapporto sui lavori dell’organizzazione mondiale.
Il 30 settembre è in programma il vertice sulla biodiversità, il l'1 ottobre la Conferenza sulle donne, il 2 la riunione plenaria per promuovere la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari. A livello più generale, la linea guida a cui hanno lavorato le diplomazie è il mantenimento del principio di “multilateralità”, ancora più importante in un momento in cui i leader mondiali non si incontrano, ma si parlano attraverso monitor.
Nel Palazzo di Vetro deserto, privo dei diecimila invitati che, in tempi normali, avrebbero popolato le due settimane di incontri, siederanno solo il segretario generale e i pochi rappresentanti delle delegazioni che lavorano a New York. Gli altri, tutti in video.
Per l’Italia, che vedrà, tra gli altri, la partecipazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e delle vice ministre Marina Sereni e Emanuela Del Re, una assemblea generale dal vivo sarebbe stata l’occasione per affrontare il caso della morte del collaboratore dell’Onu, Mario Paciolla, 33 anni, di Napoli, trovato morto in circostanze misteriose in Colombia, il 15 luglio. Resta ancora da chiarire il ruolo delle stesse rappresentanze locali delle Nazioni Unite. Probabilmente non saranno queste due settimane di assemblea virtuale ad aiutare la ricerca della verità.