AGI - In Colombia, un gruppo di indigeni ha demolito una statua del conquistatore spagnolo Sebastian de Belalcazar per "vendicare la memoria degli antenati assassinati e schiavizzati". Per demolire la statua, che era situata in cima a una collina, gli indigeni della comunità di Misak hanno legato alcune corde alla scultura equestre e poi l'hanno trascinata a terra. E' accaduto a Popayan, il capoluogo del Cauca.
#ATENCÓN
— Martha Peralta Epieyú (@marthaperaltae) September 16, 2020
Nuestro Pueblo Indígena Misak se moviliza y derriba en Popayán la estatua de Sebastián de Belalcázar.
Su forma de reinvidicar la memoria de ancestros asesinados y esclavizados por las élites.
En señal de protesta por la crisis.
Atentos, hace presencia el Esmad. pic.twitter.com/qub20hKW4G
"De Belalcazar è stato un genocida che massacrò i popoli che aveva conquistato", ha spiegato il presidente del Movimento Alternativo Indigeno e Sociale (Mais), Martha Peralta, su Twitter. L'abbattimento delle statue riconducibili alla schiavitù e al colonialismo è stato un aspetto ricorrente delle proteste di Black Lives Matter in Usa e in Europa. Sebastian de Belalcazar, nato nel 1480 in quella che è l'attuale provincia spagnola di Cordoba, guidò numerose spedizioni nelle zone nord-occidentali del Sud America: fondò Quito, l'attuale capitale dell'Ecuador, il 6 dicembre 1534, e anche le città colombiane di Cali, Popayan e Belalcazar.