AGI - Il presidente Usa, Donald Trump, nonostante la perplessità del governatore del Wisconsin, insiste nel voler andare a Kenosha, dove l'afroamericano Jacob Blake è rimasto paralizzato dopo essere stato colpito alla schiena da un poliziotto, e attacca ancora: "Portland è nel caos" e quindi c'è bisogno della Guardia Nazionale per sedare i disordini".
In due 'cinguettii' uno dopo l'altro, il capo della Casa Bianca insiste nella sua linea: "Se non insistessi nell'attivare la Guardia nazionale e nell'andare a Kenosha... ci sarebbero altri morti e feriti. voglio ringraziare le forze dell'ordine e la Guardia nazionale. Ci vediamo martedi'", quando è prevista la sua 'uscita' nella città del Wisconsin.
"I sindaci della sinistra radicale e i governatori delle città in cui c'è questa folle violenza hanno perso il controllo del loro 'movimento'. Non doveva essere così, ma gli Anarchici e gli Agitatori si sono lasciati trasportare e non ascoltano più. Hanno persino costretto Slow Joe, il lento Joe Biden, a uscire dal suo seminterrato", ha affermato ancora il presidente Usa, ribadendo la necessità di garantire 'law and order' con la Guardia Nazionale.
Intanto, il sindaco di Kenosha, John Antaramian, si unisce all'appello del governatore del Wisconsin, Tony Evers, e chiede al presidente Donald Trump di non visitare la città dove la settimana di disordini nelle manifestazioni contro il razzismo ha fatto due morti e due feriti. Il governatore Evers, democratico come il sindaco Antaramian, aveva inviato una lettera a Trump chiedendogli "rispettosamente di riconsiderare" la sua visita a Kenosha, dove Jacob Blake, un afroamericano di 29 anni, è stato gravemente ferito da sette colpi di pistola sparati da un agente di polizia bianco.