AGI - Il presidente americano, Donald Trump, si è preso tutta la scena fin dall'apertura della convention repubblicana di Charlotte, nella Carolina del Nord. La notizia è lui, non poteva essere altrimenti. Il suo arrivo, a sorpresa, dopo la conferma ufficiale - e scontata - della candidatura da parte dei 300 delegati presenti, è stato accolto con una "standing ovation" e dal grido "four more years", altri quattro anni. E lui, ironico, ha chiesto al pubblico altri dodici anni, "per fare impazzire i democratici". E proprio sui dem si è concentrato durante tutto il discorso, durato 52 minuti.
"Avevano provato a spiarci le scorse elezioni e li abbiamo beccati, questa volta vogliono truffarci con il voto per posta", ha denunciato. E' questo il filo conduttore nella sua inaugurazione della convention in cui non ha tralasciato nulla e non ha risparmiato nessuno. "Sono le elezioni più importanti della nostra storia, non fatevele portare via", ha avvertito più volte i suoi fan che dovranno stare "molto, molto attenti" alle irregolarità che possono essere commesse con il voto per posta. Una modalità che rischia di essere cruciale a causa della pandemia di Covid-19. "Questa è la più grande truffa della storia e intendo in tutto il mondo, non solo nella nostra nazione", ha dichiarato il capo della Casa Bianca che accusa i democratici di rubare la vittoria ai repubblicani. "L'unico modo che hanno i democratici per vincere queste elezioni è quello dei brogli. E noi le vinceremo", ha sottolineato. E' non c'è sondaggio che tenga. "Rasmussen mi dà al 51% ma questo non lo dice nessuno".
Così come nessuno, a suo dire, dà conto dei successi conquistati sul campo in questi quattro anni di presidenza. "Abbiamo fatto più di qualsiasi altra amministrazione, abbiamo costruito il nostro muro, che sarà completato a breve. Abbiamo sconfitto l'intero califfato dell'Isis e ucciso Al-Baghdadi. Abbiamo ucciso il più grande terrorista, forse di tutti loro, Suleimani". Ci sono poi i successi economici: "Il più grande taglio delle tasse della storia, abbiamo sistemato gli orribili accordi commerciali che erano stati siglati con Cina, Giappone, Corea del Sud". E ancora, i nuovi accordi con Messico e Canada. "L'altra volta il premier iracheno mi ha detto che è stato un mio successo personale sconfiggere l'Isis, perché prima di me c'era il caos", si è vantato Trump.
Parlando del futuro, il leader dei Gop ha promesso che in caso di rielezione "assumerà più poliziotti", rafforzerà le forze armate, nominerà più giudici anti-aborto e continuerà la sua politica estera protezionistica con dazi contro i Paesi che "approfittano" degli Stati Uniti. "Terrorizzeremo chi ci terrorizza", ha sintetizzato. E in testa alla lista vi è la Cina, eterno nemico, "a cui non faremo dimenticare ciò che ha fatto". Il riferimento va alla pandemia del nuovo coronavirus di cui il gigante asiatico è incolpato. "Con Biden la Cina si prenderà il nostro Paese", ha di nuovo avvertito.
Per la comunità afroamericana ha ribadito che "nessuno ha fatto di più, da Abraham Lincoln". Ma sono in particolare due i momenti che hanno fatto estasiare il pubblico: la promessa che proteggerà "il diritto degli americani a portare le armi" ("che i democratici vi toglierebbero") e che "questo Paese non sarà mai un Paese socialista". Qualcuno ha gridato "Alleluia".