AGI - L'esercito in campo per "difendere l'integrità territoriale" e la "chiusura delle imprese che scioperano" da lunedì. Così il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha annunciato il pugno di ferro contro chi non si piega alla sua autorità. "Ordino al governo, ai capi del comitato esecutivo, a non forzare se qualcuno non vuole lavorare. Non c'è bisogno. Non riusciremo a costringerli o convincerli comunque. Ma se un'impresa non lavora, allora i cancelli dovranno essere chiusi con un lucchetto lunedì. La fermeremo", ha affermato. Poi "la gente si calmerà e decideremo chi fare lavorare", ha aggiunto.
Tensione con Polonia e Lituania
Il presidente 65enne, che è al potere da 26 anni e ha dichiarato di aver vinto un sesto mandato presidenziale con l'80% dei voti nelle presidenziali del 9 agosto, si è espresso durante una visita alle unità militari a Grodno, vicino al confine della Bielorussia con la Polonia. Lukashenko ha denunciato le recenti proteste di massa, che secondo lui ricevono sostegno dai Paesi occidentali, e ha ordinato all'esercito di difendere la Bielorussia. "Si tratta di prendere le misure più rigorose per proteggere l'integrità territoriale del nostro Paese", ha affermato. Il capo di Stato chiede alle sue truppe di essere pronte a combattere le forze della Nato, che si stanno "muovendo seriamente" in Polonia e in Lituania, e di "rispondere senza preavviso a qualsiasi violazione del confine".
Sia Lituana che Polonia hanno ovviamente smentito. "Il regime sta cercando di distogliere ad ogni costo l'attenzione dai problemi interni della Bielorussia con dichiarazioni totalmente prive di fondamento su minacce esterne immaginarie", ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda. La presidenza polacca l'ha invece definita "triste propaganda di regime". Nel frattempo l'opposizione ha convocato una grande manifestazione per domani a Minsk dopo che più di 100 mila persone si erano riversate nelle strade della capitale e in altre città della Bielorussia anche lo scorso fine settimana, chiedendo le dimissioni di Lukashenko.