Decine di migliaia di persone hanno sfilato oggi a Minsk in una manifestazione "storica" contro il presidente Alexander Lukashenko. Dopo giorni di proteste e accuse di violenze da parte dei manifestanti, sostenuti dalla comunità internazionale, il presidente, al potere da 26 anni ha ribadito di non avere intenzione di ripetere le contestate elezioni presidenziali di una settimana fa e ha nuovamente rivendicato il sostegno del presidente russo Vladimir Putin.
Secondo i giornalisti presenti, circa 100 mila manifestanti in gran parte vestiti di bianco, con fiori e palloncini, hanno risposto all'appello di Svetlana Tikhanovskaia. La donna trentasettenne, che ha sfidato il presidente alle elezioni della scorsa settimana e che contesta il risultato elettorale, si è rifugiata nella confinante Lituania, da dove ha annunciato di aver costituito una commissione per il trasferimento del potere.
La contromanifestazione del presidente
Per cercare di contrastare il fiume della protesta, Lukashenko aveva convocato alcune migliaia di suoi sostenitori sulla piazza dell'Indipendenza; prima dell'inizio della manifestazione degli oppositori, è intervenuto incitandoli alla difesa "del vostro paese e della sua indipendenza". Respingendo la richiesta di nuove elezioni, affiancato dal figlio Nikolai, ha denunciato il tentativo di imporre un governo "dall'estero".
Da quando è stato reso noto il risultato "ufficiale" delle elezioni, secondo il quale il presidente uscente avrebbe ricevuto l'80% dei consensi, gli oppositori lo hanno subito contestato organizzando una serie di mobilitazioni di piazza, ulteriormente partecipate dopo la repressione violenta che ha provocato almeno due vittime, molti arresti e violenze fisiche sui manifestanti.
Negli ultimi giorni, invece, in seguito alle pressioni internazionali la polizia non è intervenuta e le autorità hanno annunciato la liberazione di 2 mila su 6.700 persone arrestate.
Intanto, mentre la comunità internazionale non ha riconosciuto la vittoria di Lukashenko, e l'Unione europea ha previsto di sanzionare i responsabili delle frodi elettorali e delle violenze contro i manifestanti, da Mosca il presidente russo Vladimir Putin gli ha ribadito il suo sostegno, non escludendo l'intervento militare, se necessario.