Una sparatoria avvenuta fuori dalla Casa Bianca ha costretto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ad abbandonare la conferenza stampa iniziata da pochi minuti.
È successo poco prima delle 6 di pomeriggio, la mezzanotte in Italia. Trump stava elencando i risultati positivi del Dow Jones e del Nasdaq, quando un funzionario dei Servizi si è avvicinato al presidente e gli ha chiesto di seguirlo immediatamente.
“Mi scusi?”, ha domandato Trump. “Esca”, ha detto l’agente. “Oh”, ha risposto il presidente, abbandonando subito la sala con apparente calma, senza parlare. I giornalisti, attoniti, sono stati costretti a restare chiusi nella stanza.
Un minuto dopo è arrivata la notizia che il presidente era stato condotto via per motivi di sicurezza e che tutto l’edificio era entrato in “lockdown”: nessuno poteva entrare o uscire. Testimoni hanno parlato di “suono”, probabilmente di arma da fuoco, avvertito nitidamente fuori dalla Casa Bianca, seguito dall’urlo di una donna.
Dopo circa quindici minuti Trump è rientrato e ha spiegato cosa era successo: una persona sospetta, armata, è stata colpita al petto dai Servizi di sicurezza e trasferita d’urgenza in ospedale. Non si conoscono, al momento, le sue condizioni. “Non so chi fosse ma non è riuscito a entrare”, ha aggiunto.
L’incidente è avvenuto all’angolo tra la 17th Street e Pennsylvania Avenue, fuori dalla Casa Bianca, vicino a Lafayette Park. "Non ci sono altri feriti - ha aggiunto Trump - i Servizi di sicurezza sono fatti da persone fantastiche, il meglio del meglio”. Trump ha smentito la voce che fosse stato portato nel bunker della Casa Bianca. “Sono rimasto soltanto fuori dallo Studio Ovale”, ha spiegato, aggiungendo di non essere rimasto scosso dall’episodio. “Vi sembra che tremi? - ha commentato - mi fido dei Servizi, con loro mi sento al sicuro, ma è una sfortuna il fatto che questo sia un mondo… il mondo è un posto sempre pericoloso”.
Poi il presidente ha ripreso la conferenza ed è tornato a parlare di economia.