AGI - "Beirut e il Libano sono di fronte a una sfida enorme per i mesi a venire. Il paese era già in emergenza economica e sociale prima di questo disastro, con la moneta che ha perso circa l'80% del suo valore, l’aumento drammatico dei casi di coronavirus, gli ospedali già sotto pressione". Così Silvana Grispino, responsabile Libano per Oxfam Italia.
"Chi ha perso la casa non avrà soldi per ricostruire - spiega in una nota - beni essenziali, come grano o medicine, saranno presto insufficienti, visto che il porto di Beirut, principale punto di stoccaggio e approvvigionamento, è stato raso al suolo, e con esso ben 3 ospedali fortemente danneggiati".
La terribile esplosione che ha colpito Beirut ha lasciato senza casa, mezzi di sussistenza e acqua pulita decine di migliaia di famiglie; Oxfam è intervenuta dalle prime ore per soccorrere la popolazione e si prepara nei prossimi giorni a fornire materiali utili a ripararsi (teli di plastica, legname), mezzi per liberare le strade dalle macerie, supporto finanziario a comunità e famiglie.
“Non possiamo poi dimenticare", aggiunge Grispino, "che il Libano, che pure è esteso solo quanto l’Abruzzo, ospita il maggior numero di rifugiati pro capite al mondo: 1 persona su 3. Si tratta di circa 1,5 milioni di persone in fuga dal conflitto siriano. L’Europa – l’Italia per prima – dovrebbe favorire corridoi umanitari stabili e regolari".