Aggiornato alle ore 22,42
AGI - "Ho detto che 'Se la acquisti ... una parte molto consistente di quel prezzo dovrà entrare nelle casse del ministero del Tesoro degli Stati Uniti, perché stiamo rendendo possibile l'accordo. In questo momento non hanno alcun diritto a meno che non glielo diamo noi". Così Donald Trump, ricostruendo la conversazione con il Ceo di Microsoft, Satya Nadella.
Il capo della Casa Bianca non ha solo ha confermato di essere aperto a un eventuale accordo che permetta a Microsoft o qualche altra grande società americana di comprare l'app cinese, ma ha dunque anche dichiarato che il governo americano dovrebbe ricevere una parte del pagamento come ricompensa per l'autorizzazione della cessione.
Il presidente ha dato a Microsoft 45 giorni per chiudere la trattativa per l'acquisto di TikTok, il social network cinese amatissimo dagli adolescenti che, venerdì scorso il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato di voler bandire, temendo per la sicurezza nazionale.
Nella stessa giornata era arrivata la notizia del negoziato aperto dal colosso di Redmond per strappare TikTok al gruppo cinese ByteDance. Un negoziato che procede a pieno ritmo: ancor prima della conferma dell'ultimatum trumpiano, il colosso dell'informatica aveva comunicato la volontà di chiudere l'affare "al più tardi entro il 15 settembre" dopo un colloquio tra l'amministratore delegato del gruppo, Satya Nadella, e il presidente degli Stati Uniti.
Nel mirino di Microsoft, le attività di TikTok in Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda, un'acquisizione che le consentirebbe di entrare sul mercato delle reti sociali, dal quale era finora rimasta fuori. Dalla notifica inviata da entrambe le aziende alla Commissione per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), emerge inoltre l'apertura di Microsoft alla costituzione di una cordata con altri investitori che partecipino con quote di minoranza.
Che succede se l'affare salta
L'acquisizione, si legge ancora nel comunicato, sarebbe soggetta a una revisione completa della politiche di sicurezza dei dati. Microsoft "assicurerebbe che tutti i dati privati degli utenti TikTok statunitensi vengano trasferiti e rimangano" nella nazione" e "rimossi dai server al di fuori del Paese dopo il trasferimento". In caso di fallimento, Trump potrà forzare una vendita o bandire l'applicazione grazie all'Ieepa (International Emergency Economic Powers Act", la norma che autorizza il presidente a bloccare le transazioni e congelare i beni se ritiene che vi sia una "minaccia insolita e straordinaria" per la sicurezza nazionale o l'economia del Paese.
Zhang Yiming, il fondatore e Ceo di ByteDance, pur non dicendosi d'accordo con la prospettiva di una vendita delle attività Usa, ha aperto alle trattative con un gruppo tecnologico in una comunicazione interna citata dalla piattaforma Jinri Toutiao, gestita dalla stessa TikTok. Comunicazione nella quale Microsoft, per il momento, non è nominata in modo esplicito.
Escalation di tensione
Sviluppato da ByteDance che ha sede a Pechino, TikTok è popolarissimo tra il pubblico adolescenziale, ma è sospettato di non garantire la sicurezza dei dati degli utenti e di avere collegamenti con il Partito Comunista Cinese.
La questione si inscrive nella più ampia fase di attrito tra Usa e Cina, una tensione mai registrata da quando, nel 1979, i due Paesi hanno stabilito relazioni diplomatiche. Il culmine dell'escalation si è verificato nelle scorse settimane con il botta e risposta della chiusura dei consolati (prima a Houston e poi a Chengdu).