AGI - La Nuova Zelanda ha annunciato la sospensione del trattato di estradizione con Hong Kong, dopo l'introduzione delle legge sulla sicurezza nazionale nella città imposta da Pechino a fine giugno scorso. "La Nuova Zelanda non può più ritenere che il sistema di giustizia penale di Hong Kong sia sufficientemente indipendente dalla Cina", ha dichiarato il ministro degli Esteri neozelandese, Winston Peters, aggiungendo che "se la Cina in futuro mostrerà aderenza al modello 'un Paese, due sistemi', potremmo riprendere in considerazione la decisione".
Il modello, secondo la Basic Law, la mini-costituzione di Hong Kong entrata in vigore dopo il ritorno alla Cina, prevede un alto livello di autonomia della città dal governo cinese, che da più parti, a livello internazionale, viene però visto minacciato proprio dall'imposizione della nuova legge.
La decisione presa da Wellington riguarda l'export di prodotti sensibili, come la tecnologia militare e dual-use, che verranno trattati come se fossero diretti verso la Cina. Il governo neozelandese ha avvisato i proprio cittadini che intendono recarsi in viaggio a Hong Kong dei rischi collegati alla nuova legge.
E' una "grave violazione della legge internazionale" e un'interferenza nelle proprie questioni interne che rischia di danneggiare le relazioni bilaterali con Wellington, ha commentato l'ambasciata cinese in Nuova Zelanda.