AGI - “Kemal Ataturk decise di trasformare Santa Sofia nel 1934, e allora era moschea ottomana, perché voleva sottolineare il fatto che lo Stato turco e il suo governo sono laici. Era anche un messaggio lanciato a livello internazionale”. Come a dire: "Siamo diversi dagli altri Paesi e governi musulmani, noi vogliamo far parte del mondo occidentale". È quanto risponde lo scrittore turco Orhan Pamuk in un’intervista a la Repubblica. Ora invece, sostiene lo scrittore “stanno annullando quel messaggio con un discorso populista, anti-occidentale e islamico. È ovvio che è la nazione a decidere il destino di Aya Sofya. Ma ci sono milioni di turchi come me che credono nel secolarismo e si oppongono a questa decisione”. Perciò, dichiara Pamuk, quel che si sta facendo “è un errore, un errore populista. E temo che ci costerà”.