AGI - Tensione alle stelle tra Usa e Cina con l'ordine di sgombrare il consolato di Houston, sospettato di essere una centrale di spionaggio di Pechino, che si aggiunge alle scintille sul coronavirus, Hong Kong e il Mar Cinese Meridionale. Donald Trump, che accusa il Dragone di voler rubare vaccini americani e non esclude la chiusura di altre rappresentanze diplomatiche, pensa di vietare l'ingresso negli Usa a tutti i membri del Partito comunista cinese e ha imposto sanzioni per gli abusi sugli uiguri, in un crescendo di attacchi contro Pechino inversamente proporzionale al calo nei sondaggi rispetto allo sfidante democratico per la Casa Bianca Joe Biden.
Lo sgambetto di Tulsa
Alle prese con la peggiore crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra, è sulla linea dura che il tycoon sta puntando la sua scommessa elettorale, al grido di "legge e ordine" a livello domestico e con una escalation di incursioni contro la Cina sul piano internazionale. Sul tavolo anche il bando delle app cinesi, compresa TikTok (a meno che non diventi americana), il social al centro dello sgambetto di Tulsa che è costato il posto al manager della campagna del presidente, Brad Parscale.
Vi sarebbero stati i 'ragazzini' di TikTok e fan dei gruppi musicali coreani K-Pop dietro il flop del comizio del comandante in capo: un evento dato per sold out con un milione di prenotazioni, di cui centinaia di miglia fasulle: lo scherzo internet 'del secolo' o una trappola politica segno dei tempi che ha consacrato l'ingresso di una nuova forza virtuale sullo scacchiere globale. L'armata dei fan dei k-Pop è notoriamente anti-trumpiana. Ha inondato il presidente americano di auguri canzonatori il giorno del suo compleanno, l'8 giugno, e durante le proteste contro il razzismo si è schierata con Black Lives Matter, anche paralizzando hashtag e account della destra e della polizia.
Scaricate le app cinesi "solo se volete che le vostre informazioni private finiscano nelle mani del Partito comunista cinese", è stato il monito del segretario di Stato americano Mike Pompeo che ha confermato l'ipotesi di bandire TikTok per motivi di sicurezza nazionale, proprio come ha fatto l'India e come gli Usa hanno fatto con Huawei.
Come scongiurare il bando?
Per scongiurare il bando, l'advisor economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha ipotizzato che TikTok diventi americana, staccandosi dalla casa madre ByteDance e operando come società indipendente negli States, dove verrebbero spostati i server. TikTok, guidata dall'americano ex Disney Kevin Mayer, in sella dallo scorso maggio, ha lasciato Hong Kong dopo il varo sulla legge per la sicurezza e ha fatto sapere che non fornirebbe dati sugli utenti neppure se fosse il presidente cinese Xi Jinping in persona a chiederli. Secondo indiscrezioni di stampa, vi sarebbero anche stati colloqui con il governo britannico per spostare la sede di TikTok a Londra.
Alla vigilia della testimonianza in Congresso (il prossimo 27 luglio) dei vertici dei colossi digitali statunitensi Google, Facebook, Amazon e Apple, un sondaggio di Pew Research rivela come per tre americani su quattro (il 72%) i social media siano troppo potenti. A vederla così sono l'89% dei repubblicani e il 60% dei democratici.
"Al di là del dibattito sulle buone pratiche aziendali, il comparto tecnologico è finito negli ultimi mesi sotto il fuoco incrociato di un'ampia gamma di critici che vanno dal presidente Donald Trump agli attivisti per i diritti civili e fino agli stessi dipendenti delle aziende in questione", osserva Pew, sottolineando come tutti gli americani siano a favore "di maggiori e non minori regole" per i grandi gruppi dell'hi-tech mentre il presidente accusa la Silicon Valley , forse non a caso, di andare troppo a braccetto con la Cina e minaccia ritorsioni.