La Cina ha definito "grave provocazione" le primarie organizzate a Hong Kong dai partiti pro-democrazia e ha avvertito che alcune promesse della campagna elettorale potrebbero aver violato la nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta sul territorio.
"È una grave provocazione contro l'attuale sistema elettorale", ha affermato l'Ufficio di collegamento, l'ente del governo centrale cinese a Hong Kong, in una nota. Più di 600 mila persone di Hong Kong hanno partecipato al voto non ufficiale nel weekend, nonostante gli avvertimenti delle autorità sulla possibile violazione della nuova legge sulla sicurezza imposta da Pechino.
Le elezioni sono state organizzate da partiti a favore della democrazia per designare i candidati che si presenteranno a settembre per i seggi nel Consiglio legislativo (LegCo), il Parlamento locale. I partiti a favore della democrazia sperano che la rabbia della popolazione di Hong Kong contro il regime cinese possa consentire loro di ottenere una maggioranza in Parlamento, che è sempre stato favorevole a Pechino.
Nella dichiarazione, l'Ufficio di collegamento insiste sul fatto che la campagna per assumere il controllo del Consiglio legislativo costituisca di per sé una violazione della nuova legislazione. "Ciò potrebbe violare l'articolo 22 della legge sulla sicurezza nazionale, oltre ad altre norme elettorali locali", si legge.
L'articolo citato proibisce la "sovversione del potere statale", ossia qualsiasi "grave interferenza e ostruzione" contro il governo centrale cinese e il governo locale di Hong Kong e qualsiasi azione che li renda "incapaci di svolgere normalmente le loro funzioni".