La risposta Ue alla profonda crisi economica, frutto della pandemia di coronavirus, deve essere "solida, forte, coordinata", "dobbiamo dire sì subito" al Recovery Fund. In vista del Consiglio straordinario di venerdì e sabato dei capi di Stato e di governo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dalla Germania, è tornato a esortare i leader europei a "essere all'altezza del momento storico" con una risposta "adeguata e tempestiva". "Anche i tempi sono importanti", ha sottolineato. Accanto a lui a Meseberg, la residenza di rappresentanza a nord di Berlino, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato come Italia e Germania siano "d'accordo nella struttura di fondo" del Recovery fund: "Penso che avremo un'intesa", ha aggiunto, ma ha poi ricordato che "le distanze sono ancora lontane. Non so ancora dire se un accordo ci sarà già questo venerdi'".
Dopo Lisbona, Madrid e l'Aja, il presidente del Consiglio è arrivato all'ultima tappa del suo tour europeo in vista dell'appuntamento a Bruxelles di venerdì sabato quando per la prima volta dallo scoppio della pandemia i leader europei si rivedranno per cercare di raggiungere un accordo sul Recovery Fund e il quadro pluriennale Ue. Di fronte alle resistenze dei Paesi 'frugali' - Austria, Olanda, Svezia e Danimarca - Conte ha ricordato che "sono in gioco valori comuni, oltre che interessi comuni: Se lasciassimo correre la crisi, avremmo la completa distruzione del mercato unico, sarebbe inevitabile la frammentazione e questo non conviene a nessuno, sarebbe negativa per tutti".
"Dobbiamo fare in modo che questa sia risposta sia effettiva, adeguata, ben vengano tutti i criteri di spesa, tutte le regole di governance ma questi criteri devono permettere effettivita' di reazione", ha proseguito Conte, definendo la proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel "un buon punto di partenza che recepisce l'ambizione politica che deve contenere", ma "ci sono alcune criticita'" da affrontare.
Secondo la cancelliera tedesca, il presidente del consiglio Ue Charles Michel ha proposto che "i Paesi negozino con la Commissione su come i fondi debbano essere spesi, e alla fine il Consiglio deve decidere a maggioranza qualificata". "A me sembra una buona soluzione che potrei sostenere", ha affermato la leader tedesca, spezzando una lancia a favore di Conte, che "ha dimostrato di essere proattivo con la sua agenda di riforme".
"Un programma di grande prospettiva che l'Italia ha già iniziato", gli ha fatto eco Conte, guardando a un "provvedimento normativo che introduce semplificazioni, tagli alla burocrazia, accelerazioni nella spesa per gli investimenti mai realizzato prima".
"È il tempo della responsabilità e della solidarietà, dobbiamo mantenere alto il livello di ambizione politica, non dobbiamo dividerci su visioni nazionalistiche perché l'Europa deve offrire soluzioni ai suoi cittadini e non illusioni e paure, quello lo lasciamo ai movimenti che hanno marcata ispirazione nazionalistica", ha proseguito Conte, assicurando che "l'Italia è per criteri di spesa chiari e trasparenti. In un quadro europeo di
solidarietà comune, non stiamo chiedendo fondi per utilizzarli in modo arbitrario, discrezionale sì ma non arbitrario. Stiamo lavorando a un piano di rilancio e vogliamo che ci sia un costante monitoraggio, coerenza tra programmi anticipati e la loro attuazione".
Il tempo corre e di fronte al rischio di non raggiungere un'intesa questo fine settimana, il premier ha avvertito: "Se non ci riuscissimo, rischieremmo di trovarci in grandi difficolta', ritarderemmo i tempi di ripresa e di ritorno alla massima competitività dell'Ue". Quanto alle condizionalità invocate da alcuni, per il presidente del Consiglio "non è nell'interesse di nessuno, neppure di Paesi che non dovessero beneficiare del programma Next Generation Eu, introdurne al punto da rendere di scarso impatto pratico e a compromettere l'effettività del sostegno che può derivare da questo programma. Sarebbe una follia".