AGI - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lunedì sarà in Germania per un bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel, in vista del consiglio europeo sul 'Next generation Ue' e sul bilancio pluriennale dell'Unione di venerdì e sabato. Stando a una nota diffusa da palazzo Chigi, l'incontro tra Conte e Merkel sarà alle 16 nel castello di Meseberg, residenza del governo tedesco che si trova 65 chilometri a Nord di Berlino.
Intanto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, intervistato dalla Frankfurter Allgemeine am Sonntag, ha ribadito il suo punto di vista rispetto alla trattativa europea sugli aiuti per la pandemia del Covid-19: "Un'Unione dei debiti con noi non si potrà fare. Ma è chiaro che in una crisi straordinaria come questa, bisogna aiutare gli Stati che sono stati colpiti più gravemente, e che stanno attraversando peggio questa crisi sanitaria ed economica".
Naturalmente per Kurz "Come debbano essere questi aiuti sarà discusso nei dettagli nel negoziato", quindi aggiunge "Sono ottimista che alla fine arriveremo ad un accordo". Sarebbe "negligente" non chiedere come l'Italia spenderà i soldi del Recovery Fund. "Ovviamente siamo interessanti ad uno sviluppo positivo del nostro Paese vicino. Ma sono proprio i vicini quelli che conosciamo bene. In Italia diversi programmi di sostegno dell'Ue non hanno portato il risultato sperato. Il Paese deve ancora combattere con molta economia sommersa, e dalle pensioni fino al mercato del lavoro ha ancora sistemi che non sono competitivi".
Pertanto, insiste il cancelliere austriaco, "se dobbiamo spendere 750 miliardi di euro, dobbiamo chiederci: chi li deve pagare, chi li deve ricevere, e per cosa devono essere spesi? Tutto il resto sarebbe negligente".
"Bisogna andare nella direzione del programma di riforme dell'Italia: abbattimento della burocrazia, lotta contro l'evasione fiscale, sistemi economici competitivi". afferma ancora il cancelliere austriaco che conclude: "Anche di altri Paesi potrei nominare i punti deboli. Ma in Spagna, Portogallo o Irlanda abbiamo vissuto riforme intense sotto la pressione dei programmi d'aiuto. E in Grecia non dovremmo neanche parlare a lungo di condizioni: il nuovo premier Kyriakos Mitsotakis le riforme le fa da solo".