AGI - "È stato trattato molto ingiustamente, come molti altri in questo caso: Roger Stone ora è un uomo libero". Così la Casa Bianca annuncia la decisione di Donald Trump di commutare la sentenza al suo storico amico, l'esuberante e controverso consigliere di una vita con la faccia di Richard Nixon tatuata sulla schiena.
La notizia è arrivata nella tarda serata americana, l'ora tradizionalmente scelta per la diffusione di informazioni potenzialmente dannose a quattro mesi dalle presidenziali americane. Stone, 67 anni, era stato condannato lo scorso novembre a 3 anni e 4 mesi di carcere con l'accusa di aver intralciato le indagini del Congresso sul Russiagate, mentito sotto giuramento e tentato di intimidire testimoni.
Stone avrebbe dovuto iniziare a scontare la pena il prossimo 14 luglio. L'atto di clemenza, che era stato preannunciato dal tycoon, e' scattato neanche un'ora dopo la sentenza di un tribunale d'appello che ha respinto il ricorso di Stone per far slittare la reclusione. Trump lo avrebbe chiamato per comunicargli personalmente la notizia.
Famiglia cattolica, con qualche avo italiano, Stone è nato a Norwalk, nel Connecticut, ma è cresciuto a Lewisboro, nello Stato di New York. Naviga nei piani alti della politica a stelle e strisce dai tempi del presidente del Watergate, passando per Ronald Reagan, Bush padre, fino ad arrivare a 'The Donald'.
La Casa Bianca, nella nota su Stone, riecheggia le parole del presidente sul dossier "truffa" di Robert Mueller, orchestrato "dai democratici e i loro media alleati" per danneggiare il comandante in capo. Stone è stato l'ultimo dei 6 uomini vicini al presidente travolti dal Russiagate ma nessuno di loro è stato incriminato per collusione con Mosca. Lo sfidante democratico per la Casa Bianca, Joe Biden, è insorto, parlando di "nuovo abuso d'ufficio".
Il dipartimento di Giustizia a maggio ha fatto cadere le accuse contro Michael Flynn, l'ex advisor per la sicurezza nazionale che si era dichiarato colpevole di aver mentito all'Fbi sui suoi rapporti con funzionari di Mosca. Il mese scorso il capo della Casa Bianca ha licenziato Geoffrey Berman, il procuratore Usa che ha fatto rinviare a giudizio Michael Cohen (l'ex legale personale di Trump) e che indagava su Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York nel team degli avvocati del presidente.
Per il deputato democratico Adam Schiff, capo della commissione Intelligence della Camera e procuratore capo nel processo d'impeachment al Senato, Trump ha chiarito che ci sono "due sistemi di giustizia in America: uno per i suoi amici criminali ed una per tutti gli altri". Due Commissioni della Camera, controllata dai dem, hanno già annunciato un'inchiesta su questo atto di clemenza, per verificare se si sia trattato di una "ricompensa per il silenzio mantenuto da Stone". È il tipo di bagarre politica che sia il genero e consigliere di Trump Jared Kushner e sia il capo di gabinetto Mark Meadows avrebbero voluto evitare, stando al New York Times che segnala come l'unico favorevole alla grazia per Stone alla Casa Bianca fosse il consigliere economico Larry Kudlow.
La chiusura del caso Stone non è stata l'unica notizia della notte americana. In un'intervista a Telemundo, il presidente ha annunciato un ordine esecutivo sull'immigrazione con "un percorso per la cittadinanza dei dreamers", i figli dei clandestini che Barack Obama aveva tutelato rispetto alle deportazioni con il Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals).
La svolta ha lasciato di stucco amici e avversari visto che l'amministrazione, fautrice della linea dura contro gli irregolari, voleva abolire il Daca ma gli è stato impedito dalla Corte Suprema. Il presidente "non ha l'autorità costituzionale per varare un'amnistia per decreto", ha tuonato il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, tanto da costringere la Casa Bianca a precisare che l'amnistia è fuori discussione.
Intanto non si ferma l'esplosione dei contagi negli Usa, con altri 63 mila casi di coronavirus in 24 ore, di cui oltre 11 mila in Florida e 10 mila in Texas. Ma se nello Stato della Stella solitaria il governatore Greg Abbott ha sollevato lo spettro di un nuovo lockdown dopo il dato record sui ricoveri, in Florida oggi, dopo 4 mesi, riapre Disney World.
Il solo parco Magic Kingdom, con il suo famoso castello di Cenerentola e la Montagna spaziale, in tempi pre-Covid accoglieva circa 20.000 visitatori all'anno. La capacità consentita da oggi sarà ridotta, occorrerà la mascherina e la prenotazione anticipata, sarà misurata a tutti la temperatura all'ingresso, le attività al chiuso sono state sospese e sono state create 4.000 stazioni con disinfettanti, per evitare che Disney World si trasformi in un luna park anche per il virus.
La divisione parchi della Disney ha contribuito con oltre 26 miliardi di dollari al bilancio del gruppo nel 2019, cioe' a dire che rappresenta una fetta importante dei ricavi. Circa 700 dipendenti si sono rifiutati tornare al lavoro perché la società di topolino non intende accollarsi il costo dei tamponi per i suoi addetti.
Disney World non è la prima a riaprire dopo lo shutdown per il Covid in Florida: Universal Orlando e Sea World stanno già accogliendo visitatori da settimane. In California - dove ieri ci sono stati altri 149 decessi associati al Covid - la gente si è messa in fila dalle cinque del mattino giovedì per visitare il parco Downtown Disney che ha riaperto dopo 4 mesi.
Contro la pandemia "stiamo ancora lottando e stiamo andando molto bene", ha rassicurato Trump ieri dalla Florida dove è volato per una raccolta fondi e da dove ha accusato Biden di essere "un pupazzo di Bernie Sanders, di Alexandria Ocasio Cortez e della sinistra radicale".
"Non vinceranno, non vinceranno affatto. Nei veri sondaggi noi stiamo andando molto bene", ha dichiarato il capo della Casa Bianca, ricordando di aver sbaragliato ogni previsione nel 2016. Il presidente ha dunque minacciato di far pagare le tasse alle Università che pensano "più all'indottrinamento della sinistra radicale che all'istruzione".
"Ho chiesto al dipartimento del Tesoro di riesaminare la loro esenzione fiscale e/o i loro finanziamenti se continua questa propaganda o azione contro la politica pubblica", ha cinguettato. Nell'attesa gli americani si consolano con la cioccolata: nelle 17 settimane che si sono chiuse lo scorso 27 giugno, i consumi sono aumentati del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 - secondo i dati Nielsen - con acquisti pari a 3,7 miliardi del dolce piu' amato e celebrato al mondo.