AGI - Le Nazioni Unite hanno espresso rammarico per la morte di due addetti alle operazioni di sminamento nel Sud di Tripoli. "Sono profondamente rattristata dalla morte di altre due persone addette allo sminamento, che sono decedute in servizio, sacrificando le loro vite per garantire che i quartieri siano liberi da ordigni esplosivi e residui di guerra", ha dichiarato in una nota Stephanie Williams, segretaria generale delle Nazioni Unite che agisce come rappresentante speciale per la Libia.
Secondo l'Onu, dalla fine di maggio, i dispositivi esplosivi, posti indiscriminatamente dalle forze affiliate all'esercito con base nell'Est del Paese nei quartieri civili, hanno ucciso e ferito 81 persone e 57 soldati, il che rappresenta una "potenziale violazione del diritto internazionale".
"Le Nazioni Unite e la comunità internazionale riaffermano il loro continuo sostegno ai partner, alle comunità e alle parti interessate libiche che stanno lavorando instancabilmente per liberare il Paese dalla minaccia di trappole esplosive, mine antiuomo e residui di guerra", ha detto Williams.
Tripoli ha assistito a micidiali scontri armati tra il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite e le forze con base nell'Est guidate dal generale Khalifa Haftar. Il governo di accordo nazionale (Gna) riconosciuto dall'Onu ha recentemente annunciato l'acquisizione di tutta la Libia occidentale dopo il ritiro dell'esercito di Haftar, accusato da Tripoli di aver piazzato mine antiuomo nei centri abitati prima di lasciare la regione.