AGI - Sale a 300 il numero di persone arrestate a Hong Kong per le proteste di oggi contro la legge sulla sicurezza nazionale approvata da Pechino, e già in vigore nella città. Lo riferisce la polizia di Hong Kong dal suo account Twitter, precisando che sette delle persone arrestate sono sospettate di violazioni alla legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, mentre gli altri sono stati arrestati per assemblea non autorizzata, disordini e possesso di armi.
In migliaia sono scesi per le strade della città oggi, con forti momenti di tensione con le forze dell’ordine che hanno fatto ricorso agli spray urticanti, ai proiettili di gomma e i cannoni caricati ad acqua e sostanze chimiche per disperdere la folla. Gli arresti sono tuttora in corso, specifica la polizia, che ha lanciato un forte avvertimento ai cittadini. “Basta infrangere la legge”, si legge nel messaggio.
"Non ci arrenderemo mai". Lo scrive su Twitter l'attivista hongkonghese Joshua Wong. "Siamo in strada per manifestare contro la legge sulla sicurezza nazionale", scrive pubblicando alcune foto delle manifestazioni in corso. "Non ci arrenderemo mai. Ora non è il momento di arrendersi".
We are on street to against national security law. We shall never surrender. Now is not the time to give up. pic.twitter.com/E1mDMvtycc
— Joshua Wong 黃之鋒 (@joshuawongcf) July 1, 2020
Le reazioni di Gran Bretagna e Unione europea
La legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong approvata da Pechino è una "grave" violazione "grave" violazione dell'autonomia dell'ex colonia britannica, garantita da un accordo del 1997, anno del ritorno alla Cina. La legge "costituisce una chiara violazione dell'autonomia di Hong Kong e una minaccia diretta alle liberta' della sua gente, e quindi una chiara e grave violazione della dichiarazione congiunta" sottoscritta dal Regno Unito e dalla Cina, ha ammonito il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab.
"Non spetta alla Ue concedere asilo, la competenza è degli Stati membri. Tuttavia l'Unione europea sarà sempre destinazione di asilo per coloro che fuggono da una dittatura, ma sono gli Stati membri che devono strutturare le procedure di asilo". Lo dice il commissario Ue responsabile per l'immigrazione, Margaritis Schinas, rispondendo alla domanda se la Ue sia disposta a concedere eventualmente asilo ai cittadini di Hong Kong.