AGI - La Cina vara la controversa legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, già fortemente criticata a livello internazionale, e che prevede pene per chi sarà accusato di sovversione, secessione, terrorismo e di collusione con le forze straniere. La sua adozione è stata approvata all'unanimità dal Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il vertice dell'organo legislativo del parlamento cinese, e il presidente Xi Jinping ha firmato l'ordine per la promulgazione della nuova legge, che entrerà in vigore a partire da domani, 1 luglio, data in cui ricorre il ventitreesimo anniversario del ritorno alla Cina dell'ex colonia britannica.
La legge è stata inserita nell'Annex III della Basic Law, la mini-costituzione di Hong Kong che ne regola il rapporto con Pechino. L'approvazione della legge era largamente attesa e la notizia del passaggio al Parlamento cinese si è diffusa già a partire dalla mattina di oggi.
La legge, vista in molti Paesi occidentali come una minaccia all'alto grado di autonomia dalla Cina di cui gode l'ex colonia britannica, ha sconvolto il mondo dell'attivismo pro-democrazia della regione amministrativa speciale cinese. "È la fine di Hong Kong. Inizia l'era del terrore", ha commentato su Twitter Joshua Wong, poche ore prima di annunciare le sue dimissioni dal movimento Demosisto, di cui è stato fino a oggi segretario generale e co-fondatore. Lo stesso movimento pro-democrazia si è ufficialmente sciolto poco dopo.
[End of Hong Kong, Beginning of Reign of Terror]
— Joshua Wong 黃之鋒 (@joshuawongcf) June 30, 2020
1. #Beijing has just passed the sweeping #nationalsecuritylaw. It marks the end of Hong Kong that the world knew before. pic.twitter.com/QouY6Itr1O
Il Giappone, tra i primi a commentare l'approvazione della legge, ha definito la mossa "deplorevole" - giudizio condiviso anche dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel - mentre la Gran Bretagna, tramite il ministro degli Esteri Dominic Raab, si è detta "profondamente preoccupata" e ha definito quello di oggi un "grave passo" della Cina.
Critiche a Pechino sono giunte anche dalla Nato. "È chiaro che la Cina non condivide i nostri valori: democrazia, libertà e stato di diritto", è stato il commento del segretario generale, Jens Stoltenberg. Da Hong Kong, la leader locale Carrie Lam ha affermato che le minacce di sanzioni dagli Usa - che hanno deciso di togliere all'ex colonia lo status speciale conferitole nel 1992 - "non ci spaventeranno" e, in collegamento con l'Onu a Ginevra, ha precisato che la nuova legge andrà a colpire una "piccola minoranza".
Lam ha ringraziato "di cuore" Pechino per la mossa che riporterà la stabilità nella Regione amministrativa speciale. Per la Cina, la nuova legge giunge a compimento degli sforzi per salvaguardare "la sicurezza nazionale e l'ordine costituzionale" a Hong Kong, ha dichiarato il presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, Li Zhanshu, sottolineando che il modello "un Paese, due sistemi", la formula utilizzata da Pechino per definire il suo rapporto con Hong Kong, "deve essere indirizzato nella giusta direzione".
L'approvazione della legge è stata accolta con festeggiamenti da circa quaranta sostenitori di Pechino, che hanno stappato bottiglie di champagne a Tamar Park, sull'isola di Hong Kong. è stato un "grande regalo", ha detto un portavoce, Fu Chun-chung, che andrà a colpire chi vuole l'indipendenza e la secessione. Intanto, parlamentari e attivisti di orientamento pro-democratico si sono detti oggi a favore della violazione del divieto, imposto su motivazioni di carattere sanitario legate all'epidemia di Covid-19, di tenere la marcia annuale pro-democrazia nella città.
Figo Chan, rappresentante del Civil Human Rights Front, l'organizzatore dell'evento, ha ribadito l'appello alla partecipazione alla marcia che sarà contro la nuova legge. "Se accetteremo la legge sulla sicurezza nazionale e rimarremo in silenzio", ha dichiarato invece, il presidente del Partito Democratico di Hong Kong, Wu Chi-wai, "vi dico che domani sarà anche l'ultimo giorno di Hong Kong".