La Camera dei Rappresentanti ha approvato un ampio progetto di revisione della polizia, un mese dopo che l'uccisione di George Floyd da parte di un agente di Minneapolis ha innescato le violenze, ma anche dato vita a un movimento nazionale per riformare il sistema che norma l'attività delle forze dell'ordine e quello giudiziario in generale.
Tutti i deputati democratici, riporta Politico.com, ha votato per il pacchetto di riforme redatto dal Black Caucus e da tre repubblicani moderati.
La riforma non dovrebbe essere adottata al Senato, soprattutto dopo che la sua approvazione alla Camera, sottolinea la Cnn, segue di poche ore la bocciatura in Senato da parte dei democratici di un disegno di legge repubblicano. Sebbene le parti siano d'accordo sulla necessità di affrontare e pore un argine alle violenze della polizia, gli sforzi per trovare un terreno comune si sono impantanati nella partigianeria e il Congresso è in una fase di stallo.
La riforma approvata alla Camera - e intitolata George Floyd Justice in Policing Act in onore dell'afroamericano morto durante l'arresto - prevede disposizioni per la revisione dell'immunità qualificata, divieti di profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine, divieto a livello federale di manovre di strangolamento durante gli arresti (verrebbero classificate come violazione dei diritti civili) e l'istituzione di un registro nazionale dei comportamenti illeciti della polizia gestito dal Dipartimento di Giustizia.
"Oggi con il George Floyd Justice in Policing Act, la Camera sta onorando la sua vita e la vita di tutti coloro che sono stati uccisi dalla brutalita' della polizia", ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi. La settimana scorsa Pelosi ha detti di sperare di unire la proposta democratica a quella repubblicana in Senato. Non è chiaro, tuttavia, se il Senato sarà in grado di approvare qualsiasi tipo di misura: in un anno di elezioni presidenziali le probabilità di trovare un compromesso potrebbero essere più scarse del solito.