L'incriminazione dell'agente Derek Chauvin e i suoi tre colleghi per la morte di George Floyd rappresenta un caso eccezionale nella storia della giustizia americana. Nonostante ogni anno negli Stati Uniti centinaia di persone vengano uccise dalla polizia, quasi mai un agente viene incriminato, né tantomeno condannato a pene severe. Secondo il gruppo di ricerca Mapping Police Violence, l'anno scorso sono state uccise più di mille persone dalla polizia, di queste il 24 per cento erano di colore, nonostante gli afroamericani rappresentino solo il 13 per cento della popolazione. Nessun agente è stato incriminato.
Gli omicidi rimasti impuniti
Tra il 2013 e il 2019 nel 99 per cento dei casi gli agenti coinvolti in operazioni concluse con la morte di almeno una persona non hanno subito conseguenze penali: tre agenti sono stati incriminati e uno solo condannato. I
l caso che più richiama quello di George Floyd è la morte di un altro afroamericano, Eric Garner, il 17 luglio 2014, immobilizzato dalla polizia per strada, a Staten Island, e morto dopo una crisi respiratoria. Al poliziotto, Daniel Pantaleo, che lo stringeva alla gola, Garner aveva ripetuto "Non respiro", così come aveva fatto Floyd con Chauvin. Pantaleo è stato prosciolto l'anno scorso dal Gran Jury.
Nessuna conseguenza anche per il poliziotto che, il 9 agosto 2014, a Ferguson, sobborgo di St. Louis, Missouri, uccise Michael Brown, afroamericano di 18 anni, sospettato di furto in un negozio. La sua morte provocò manifestazioni in tutti gli Usa e atti di vandalismo a Ferguson.
La vittima più giovane è Tamir Rice, 12 anni: il 22 novembre 2014 venne ucciso da un agente a Cleveland, Ohio, mentre stava giocando con una pistola giocattolo. L'agente non è stato incriminato.
Freddie Gray, afroamericano di 25 anni, mori' a Baltimora, Maryland, il 12 aprile 2015, dopo essere stato arrestato e caricato su un furgone della polizia. Era accusato di avere un coltello. Gray entrò in coma e poi morì in seguito a un trauma alla spina dorsale. Sei poliziotti finirono sotto inchiesta, nessuno venne incriminato.
Chi è l'unico agente condannato
L'unico agente a subire una sentenza di condanna è stato Jason Van Dyke: il 20 ottobre 2014, a Chicago, uccise con 16 colpi di pistola Laquan McDonald, afroamericano di 17 anni. L'agente disse che il ragazzo aveva un coltello e lui aveva reagito per paura. Accusato di omicidio volontario e di condotta sbagliata, Van Dyke è stato condannato a 6 anni e 9 mesi.
Sono una ventina, invece, i poliziotti incriminati per omicidio nella storia americana dell'ultimi cento anni, ma riguardano casi estremi e non legati a operazioni di polizia. Amber Guyger, poliziotta di Dallas, è il caso più recente: il 6 settembre 2018, tornando a casa era entrata nell'appartamento sbagliato e aveva sparato all'uomo che aveva trovato dentro, un afroamericano di 26 anni, scambiandolo per un ladro. La poliziotta è stata ritenuta colpevole di omicidio e condannata a dieci anni.
I poliziotti serial killer
Pena di morte e ergastoli sono stati comminati a poliziotti serial killer o a poliziotti rapinatori. Come Antoinette Renee Frank, ex agente afroamericana condannata a morte nel '95 per l'omicidio di due persone durante una rapina a mano armata.
O Sidney Dorsey, primo afroamericano a ricoprire il ruolo di scheriffo nella contea di DeKalp, in Georgia, condannato nel 2002 all'ergastolo per aver ordinato l'assassinio di un collega che stava indagando su un caso di corruzione.
Gerard John Schaefer rientra, invece, nella categoria poliziotti serial killer: venne rinchiuso in carcere nel '73 per una serie di omicidi, forse più di una trentina, durante il periodo in cui aveva fatto lo sceriffo nella contea di Martin, in Florida. Mori' accoltellato in prigione nel '95, a 49 anni.