C'e' un italiano tra i cinque manifestanti arrestati dalla polizia greca in seguito ai disordini verificatisi mercoledì scorso di fronte all'ambasciata statunitense ad Atene. Lo riferisce la testata in lingua inglese per i greci all'estero 'The National Herald'. La manifestazione era stata organizzata per ieri sera da alcuni attivisti anarchici e della sinistra radicale per protestare contro la morte dell'afroamericano George Floyd.
Avvicinatisi troppo all'ambasciata e respinti dalla polizia, alcuni manifestanti avevano iniziato a tirare contro gli agenti pietre e bombe molotov. I poliziotti li avevano quindi dispersi lanciando lacrimogeni, per poi fermare e interrogare sette di loro.
L'italiano è accusato di aver spruzzato con un estintore contro le forze dell'ordine e di aver danneggiato tre motociclette della polizia con una sbarra di metallo. Gli altri quattro arrestati, tutti greci, sono invece accusati di aver tirato pietre agli agenti e di aver danneggiato alcuni negozi.
I precedenti (con missili e lanciagranate)
L'ambasciata Usa ad Atene era stata già attaccata in passato, e in modo decisamente più clamoroso. Il 15 febbraio 1996 una formazione marxista - l'Organizzazione Rivoluzionaria 17 novembre - aveva lanciato un missile anticarro contro il parcheggio dell'edificio.
Il 12 gennaio 2007 un altro gruppo di ispirazione comunista - Lotta Rivoluzionaria - aveva bersagliato la facciata del palazzo con un lanciagranate. In nessuno dei due casi si erano registrati feriti.