AGI - Lo storico hotel di Nairobi, il Norfolk, ha chiuso i battenti, forse per sempre. E tutto fa pensare che sia così visto che i proprietari, la catena alberghiera Fairmont, ha licenziato tutti i dipendenti e saldato i creditori.
Insomma, tutto fa pensare che non riapra più, così come l’omonimo lodge nel Masai Mara. E’ uno dei primi e sicuramente il più eccellente caso di chiusura di una prestigiosa struttura di ospitalità turistica della capitale del Kenya. Con questa decisione viene steso un velo su un pezzo di storia, meglio la storia che dentro quelle stanze si svolgeva. Storia letteraria, politica, festaiola per i vip che vi hanno soggiornato.
L'hotel di Hemingway e Roosvelt
Ernest Hemingway beveva un gin tonic nel pomeriggio inoltrato, dopo essere tornato dalla caccia nei pressi del Lago Magadi, il futuro presidente americano Theodore Roosevelt invece vi faceva campo dopo essere rientrato dal Monte Kenya, sua meta preferita.
Ha resistito all'influenza spagnola, alla guerra per l'Indipendenza, ad un attentato terroristico che l'ha mezzo distrutto, ma rischia di sparire per via del Covid-19, come scrive il portale degli italiani in Kenya, malindikenya.net.
Il Norfolk è stato aperto dai coloni britannici cinque anni dopo l’espansione di Nairobi con la costruzione della ferrovia che la collegava con Mombasa, nel 1904. Per anni è stato uno dei punti di riferimento per uomini d’affari, avventurieri e per le personalità che arrivavano a Nairobi. Winston Churchill ne apprezzò la cucina, il primo ministro Neville Chamberlain aveva una suite sempre a disposizione, mentre membri della famiglia reale ai tempi della regina Vittoria adoravano il suo giardino.
I luoghi de La mia Africa
In tempi più recenti la troupe del film “La mia Africa” proprio al Norfolk vi ha allestito il suo campo per mesi nel 1982, con Maryl Streep che aveva stretto amicizia con molti membri dello staff che la chiamavano affettuosamente “Karen”. Il Norfolk è stato anche un’importante rifugio da pensatore dell’ex segretario generale dell’Onu per Koffi Annan, chiamato a risolvere la disfida tra Mwai Kibaki e Raila Odinga che aveva portato il Kenya, all’inizio del 2008 sull’orlo della guerra civile. Per citare altri ospiti illustri, Mick Jagger e Madonna per quanto riguarda la musica, Angelina Jolie e Denzel Washington per il cinema, Niki Lauda per lo sport.
Il Norfolk è stato anche teatro del primo attentato terroristico di un certo peso avvenuto in Kenya, il giorno dell’ultimo dell’anno del 1980. Una bomba lanciata da attentatori arabi filo-palestinesi distrusse parzialmente l’hotel ma soprattutto uccise 20 tra clienti e membri dello staff.
Ma le brutte notizie, se si possono chiamare così, sono sempre affiancate da buone. E’ quella della riapertura, dopo due mesi, di uno dei luoghi iconici del Kenya: il Giraffe Manor. L’esclusivo boutique hotel, famoso in tutto il mondo per gli splendidi esemplari di giraffe che vivono e si aggirano tra il giardino e la grande magione come i veri padroni di casa, facendo spesso colazione con gli ospiti e tornando al tramonto, torna a disposizione, per ora solo dei residenti, in previsione di poter riprendere la sua attività nel rispetto delle norme Covid-19.
Il Giraffe Manor si sviluppa su 12 acri di terreno privato ai piedi di uno spazio molto più ampio di foresta nella zona di Lang'ata a Nairobi. La storica casa padronale, modellata su un castello di caccia scozzese nel 1932, ha un fascino straordinario che risale proprio a quegli anni, quando i visitatori europei si recavano per la prima volta in Africa orientale per partecipare a safari e a battute di caccia.
Tutto è nato da due ambientalisti britannici che hanno adottato un cucciolo di giraffa di nome Daisy. Da lì piano piano è nata una comunità di giraffe. Ora per molti residenti in Kenya ci sarà la possibilità di vivere un sogno unico, anche perché fino a qualche mese fa la lista d’attesa per essere ospiti del boutique hotel poteva arrivare anche ad un anno. Per cittadini keniani e residenti ci saranno anche tariffe speciali per il mese di giugno.