AGI - La scorsa settimana c'è stato un giorno in cui per l'aeroporto londinese di Gatwick sono transitati appena 23 passeggeri, meno di uno all'ora, contro una media di 45mila prima della pandemia. Ne dà notizia il Sun, che rilancia l'allarme dell'industria turistica d'Oltremanica per l'obbligo di quarantena di 14 giorni per chi arriva dall'estero, entrato in vigore il primo giugno.
Il settore turistico britannico stima che, se l'obbligo di quarantena dovesse protrarsi per tutta l'estate, le perdite potrebbero superare i 15 miliardi di sterline. Uno studio stima che i 40 milioni di visitatori che abitualmente arrivano nel Paese oggni anno si potrebbero ridurre di due terzi. Lo stesso premier britannico, Boris Johnson, ha ammesso che due settimane di quarantena sono "impraticabili" e si è detto favorevole ai "corridoi aerei" allo studio per allentare le restrizioni.
"La quarantena è un disastro, tanto vale mettere un cartello 'la Gran Bretagna è chiusa', è un disastro", ha affermato Steven Freudmann dell'Institute for Travel and Tourism. Il numero uno di EasyJet, Johan Lundgren, ha affermato che "è frustrante che il governo non si sia consultato con le compagnie aeree". “I turisti britannici ci penseranno due volte prima di andare in vacanza all'estero sapendo che al ritorno devono mettersi in quarantena per 14 giorni".