AGI - Angela Merkel snobba apertamente Donald Trump. La cancelliera non andrà di persona a Washington per partecipare al prossimo G7, e questa volta lo scontro, al di là delle formule utilizzate, appare plateale. "Ad oggi, in considerazione della situazione complessiva della pandemia", la cancelliera "non può accordare la sua partecipazione personale al vertice", ossia "non viaggerà a Washington", ha annunciato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert.
Il presidente Usa aveva lanciato per fine giugno un summit delle sette nazioni piu' industrializzate del globo da tenersi nella capitale statunitense come "segno di una normalizzazione" dopo la fase più acuta del coronavirus. In un primo momento l'idea era di fissare l'incontro - reale, non in videoconferenza - a Camp David, dal 10 al 12 giugno: progetto abbandonato a causa dell'evoluzione della pandemia a favore di un vertice 'in remoto'.
Poi, lo scorso 20 maggio, Trump a sorpresa ha rilanciato l'opzione di un vertice 'dal vivo', come segno della ripartenza degli Usa e degli altri Paesi. Tra i vari leader, il premier britannico Boris Johnson - con una telefonata al presidente americano - ha deciso ieri di accettare l'invito al summit - che dovrebbe tenersi intorno al 25 giugno - dopo che erano già arrivate le conferme di massima da parte del capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, e dei primi ministri del Giappone e del Canada, Shinzo Abe e Justin Trudeau.
Trump è furioso per il rifiuto della cancelliera
Mentre BoJo ha sottolineato "l'importanza dei incontrarsi al G7", Trudeau ha ribadito la necessità "di avere come priorità la sicurezza" per la salute, laddove Macron ha voluto specificare che parteciperà "se le condizioni di salute lo permettono".
Una formula analoga e' stata utilizzata dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Ora, la scelta della cancelliera tedesca sembra non esser passata inosservata a Washington. "Trump è furioso per la riluttanza di Merkel a partecipare al summit", riferisce Politico, che cita anche "un alto funzionario Usa", il quale a condizione di anonimato rivela che il capo della Casa Bianca e la cancelliera avrebbero avuto "accesi contrasti su temi tra cui la Nato, il gasdotto Nord Stream 2 tra la Russia e la Germania nonché le relazioni con la Cina" nel corso di una conversazione telefonica dei giorni scorsi.
Da parte sua, in un primo momento Merkel aveva lasciato aperta la questione della propria partecipazione al G7: "In qualsiasi forma si tenga l'incontro", aveva dichiarato la cancelliera il 20 maggio, "io lotterò in ogni caso per il multilateralismo. Questo è chiarissimo. Sia al G7 che al G20".
Oggi "no" forte e sonante, per un summit che nelle intenzioni di Trump dovrebbe tenersi nella stessa Casa Bianca. È un fatto che la contrapposizione tra Berlino e Washington si apra su fronti ogni giorno più ampi. Oggi è stato il ministro alla Salute tedesco Jens Spahn a ribadire in modo netto la propria contrarietà alla linea di Trump sull'Oms, definendo "un deludente passo indietro per la politica sanitaria internazionale" il ritiro degli Usa dall'Organizzazione mondiale della Sanità annunciata ieri dal presidente Usa.
"Per avere un futuro, l'Oms ha bisogno di riforme", afferma Spahn in un messaggio diffuso in tedesco, inglese e francese su Twitter, aggiungendo che "l'Europa si deve impegnare con più forza, anche dal punto finanziario" e che questa sarà "una delle priorità" durante la presidenza tedesca del Consiglio Ue, che prende il via il primo luglio.