La navicella Crew Dragon, costruita dalla SpaceX del miliardario Elon Musk, è stata lanciata da Cape Canaveral, in Florida, dalla stessa rampa dove è stato mandato l'uomo sulla Luna, in quella che è una missione storica sotto diversi punti di vista: segna il ritorno degli Stati Uniti in orbita dopo quasi 10 anni e apre una nuova era per i viaggi commerciali nello Spazio.
"Abbiamo fatto la storia", ha commentato la Nasa sul suo profilo Twitter, mentre il presidente Usa, Donald Trump, presente al lancio col suo vice Mike Pence, ha definito quanto accaduto "incredibile" e promesso che "è solo l'inizio".
I due astronauti della Nasa, Doug Hurley (53 anni) e Bob Behnken (49 anni), sono ora diretti verso la Stazione spaziale internazionale (Iss), a 450 chilometri dalla Terra, con la missione battezzata Demo-2: l'aggancio è previsto dopo circa 20 ore. A bordo della Iss, i due veterani Nasa - che vi rimarranno per un periodo massimo di quattro mesi - troveranno l'americano Chris Cassidy e i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner. Hurley e Behnken non erano mai stati lanciati insieme prima d'ora.
Il via al lancio della navicella
Incerta fino all'ultimo la partenza, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, che mercoledì avevano già imposto di abortire il primo tentativo di lancio.
Liftoff! pic.twitter.com/DRBfdUM7JA
— SpaceX (@SpaceX) May 30, 2020
Alla fin, grazie a un lieve miglioramento durante la finestra disponibile, si è deciso per il 'go' e il razzo Falcon 9, sempre della SpaceX, si è staccato dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center, che ha anche un valore altamente simbolico: da qui sono partite le missioni Apollo dirette verso la Luna e quelle dello Space Shuttle con cui si è costruita la Iss.
La missione dove essere un momento altamente celebrativo dei successi Usa e dell'amministrazione Trump, ma è partita invece nel pieno della crisi coronavirus (che negli Stati Uniti ha ucciso oltre 100 mila persone) e dell'ondata di violente proteste per l'uccisione dell'afroamericano George Floyd, a Minneapolis.
"Forse questa è un'opportunità per l'America per fare una pausa, guardare in alto e vedere un momento luminoso di speranza su come potrebbe essere il futuro, sul fatto che gli Stati Uniti d'America posso fare cose straordinarie anche in momenti difficili", ha commentato l'amministratore della Nasa Jim Bridenstine prima del lancio.
Un lancio dagli Usa non succedeva dal 2011
In Florida, sull'Air Force One, è arrivato anche il presidente Trump. "Incredibile", è stato il suo primo commento, "vero genio, nessuno lo fa come noi, questo è solo l'inizio", ha aggiunto avvertendo che i successi americani nello Spazio saranno "una delle cose piu' importanti che abbiamo mai fatto".
Gli Usa riportano, così, in orbita propri astronauti dal suolo americano dopo quasi 10 anni, da quando cioè nel 2011 è andato in pensione il programma Shuttle, consegnando a Mosca il monopolio del lancio dell'uomo nello Spazio.
Negli ultimi nove anni, astronauti di ogni nazionalità sono sempre partiti dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, e a bordo delle navicelle Soyuz. La SpaceX del visionario Musk diventa la prima azienda privata a mandare astronauti nello Spazio: la missione Demo-2 rappresenta, inoltre, il test di volo finale prima che la Nasa certifichi la capsula Crew Dragon per regolari missioni con equipaggio.
La Nasa spera di affidarsi a partner commerciali nel suo lavoro per riportare l'uomo sulla Luna nel giro di pochi anni e poi su Marte dal 2030.