AGI - Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha partecipato oggi alla riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi Ue, al centro della quale vi è stata un'approfondita discussione sulle iniziative assunte da Pechino per l'approvazione di una legge sulla sicurezza nazionale da applicare ad Hong Kong.
Nel corso della riunione - si apprende da fonti della Farnesina - sono state confermate da parte dell'Italia le serie preoccupazioni per gli effetti della scelta di Pechino che l'Alto Rappresentante Borrell aveva già espresso la settimana scorsa dopo l'annuncio dell'iniziativa legislativa in questione.
La posizione italiana è che "occorre preservare la stabilità, la prosperità, l'autonomia e il sistema di libertà e diritti fondamentali di Hong Kong". Per questo oggi il ministro Di Maio ha condiviso con i partner europei il "forte rammarico per la situazione attuale e auspicato che i prossimi sviluppi non siano lesivi del fondamentale principio 'un Paese, due sistemi'".
"Proprio per preservare le libertà e i diritti dei cittadini di Hong Kong, inclusi quelli di espressione, manifestazione e dibattito democratico, il dialogo con Pechino deve proseguire, come ha giustamente affermato anche Josep Borrell", spiegano ancora dalla Farnesina. "Continueremo quindi a insistere per la salvaguardia di questi principi insieme alla Ue che, quando sa essere unita, è forte e incisiva", assicurano.
Ue contraria alle sanzioni
Le sanzioni nei confronti della Cina non sono la risposta per una soluzione. È questa la posizione della Ue sul caso Hong Kong secondo quanto emerge al termine del Consiglio Affari esteri dei 27.
Dopo l'approvazione da parte di Pechino della legge sulla sicurezza nazionale, "tutti gli Stati membri hanno espresso una chiara posizione e la loro preoccupazione per la legge cinese su Hong Kong la cui autonomia è stata molto indebolita", ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrel al termine della riunione dei ministri degli esteri.
Tuttavia, la questione delle sanzioni "è stata sollevata da un solo paese, non riteniamo che sia la risposta per risolvere i problemi" con Pechino, ha aggiunto. "Siamo tutti d'accordo sul fatto che le nostre relazioni con la Cina non possono essere messe in un'unica scatola - ha aggiunto Borrell - la Cina è un competitor, ma anche un partner e un alleato, tutto nello stesso tempo".
"Non si può ridurre tutto ad una unica dimensione. Con Pechino è necessario un dialogo onesto e aperto su tutte le questioni, dal commercio alle sfide globali come il clima, senza dimenticare la questione dei diritti umani. Continueremo a discutere e cercheremo di mettere pressione sulle autorità cinesi", ha continuato Borrell.
Alla domanda se gli accordi sugli investimenti tra Ue e Cina possano essere messi a rischio dalla questione Hong Kong, ha risposto con un secco: "no".