"Il presidente cinese Xi è un dittatore, ma l'Unione europea e i suoi ambienti industriali vedono la Cina come un partner economico, senza rendersi conto che fare dipendere le nostre infrastrutture dalla tecnologia di Pechino ci espone a ricatti e condizionamenti".
È il pensiero del finanziere George Soros esposto in un'intervista a la Repubblica nella quale esorta la Ue a schierarsi nella nuova Guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, pur augurandosi una collaborazione sulla lotta al cambiamento climatico e al coronavirus.
Secondo il finanziere, il rapporto tra Stati Uniti e Cina "è estremamente complesso", perché se da un lato "dovrebbero lavorare insieme su cambiamento climatico e ricerca di un vaccino per il Covid 19", dall'altro è anche assai evidente che "non si può fare se c'è concorrenza su chi svilupperà e utilizzerà il vaccino".
Il fatto poi che si tratti di "due sistemi diversi, una democrazia e un'autocrazia, rende le cose ancora piu' difficili". E se molti ritengono che si debba comunque collaborare molto strettamente con la Cina, "io non sono d'accordo" dice esplicitamente Soros, perchè "è necessario proteggere il nostro sistema democratico".
Infine Soros si chiede: "Che cosa sarebbe l'Europa senza l'Italia?", per rispondersi che "l'Italia è stata sempre il Paese più europeista. Gli italiani, per ottimi motivi, avevano più fiducia nell'Europa che nei loro stessi governi, ma sono stati maltrattati durante l'emergenza profughi".
Quindi " la Ue ha lasciato tutto il peso a carico del primo Paese in cui arrivavano i profughi, senza alcuna condivisione degli oneri". E il risultato è che "gli italiani hanno votato per Salvini e per i 5 Stelle".