"Spero che l'Italia possa ridurre la sua partecipazione al progetto della Via della Seta". Lo ha detto all'Agi il leader delle proteste di Hong Kong, Joshua Wong, contro il "pugno di ferro" della Cina sull'ex colonia britannica.
"Poiché l'Italia è una delle maggiori economie europee ad aver partecipato all'iniziativa della Via della Seta", ha detto l'attivista di Hong Kong all'Agi, "non è sicuro che la Cina rispetti i suoi impegni e le promesse fatte nell'ambito degli accordi commerciali. È anche da discutere la possibilità che l'Italia consideri la Cina responsabile per i suoi errori. Perciò spero che l'Italia possa ridurre le cooperazioni nel progetto della Via della Seta".
L'Unione europea dovrebbe sanzionare la Cina per le sue violazioni alle regole stabilite da un trattato internazionale su Hong Kong chiede il leader delle proteste: "La Dichiarazione congiunta e' un trattato internazionale delle Nazioni unite, legalmente vincolante: promette autonomia e libertà" sottolinea Wong "Poiché la Cina sta violando e riscrivendo le regole, chiedo all'Ue di approvare una legge simile al Magnitsky Act, di imporre sanzioni alla Cina e di inserire clausole legate al rispetto dei diritti umani a Hong Kong nei trattati commerciali che sta concludendo con la Cina".
La legge Magnitsky cui fa riferimento l'attivista prodemocratico è stata adottata dagli Usa nel 2012 e prevede sanzioni finanziari e blocco dei visti per i funzionari russi sospettati di aver avuto un ruolo nella scomparsa dell'avvocato anticorruzione Sergej Magnitski, morto in prigione a Mosca nel 2009.