Il rischio era paventato da tempo: la battaglia interna di Tripoli, fra il Governo di accordo nazionale e l'autoproclamato esercito di Khalifa Haftar, si avvicina sempre più a una guerra per procura dove intervengono in prima linea la Turchia, a sostegno di Serraj, e la Russia in appoggio di Haftar.
A innescare l'escalation è stata la conquista da parte delle forze di Tripoli della base aerea di Al Watiya, 140 km a Sud-Ovest della città, grazie all'intervento decisivo dei droni di Ankara. I combattenti del generale non solo sono stati costretti a indietreggiare ma hanno anche abbandonato alcuni mezzi tra cui una batteria di missili russa Pantsir-S1. Tripoli ha rivendicato di averne distrutti almeno altri cinque.
Per riprendere campo, ll comandante dell'aviazione di Haftar, Saqr Al-Jaroushi, ha promesso di scatenare la "più grande campagna aerea della storia libica" definendo tutte le posizioni turche ora "obiettivi legittimi". L'annuncio arriva in contemporanea, secondo quanto riporta Bloomberg, con l'annuncio della consegna di otto caccia.
Il ministro dell'Interno di Tripoli, Fathi Bashagha, ha riferito che almeno sei MiG 29 e due Sukhoi 24 sono volati verso est dalla base aerea Hmeimim controllata dalla Russia in Siria, scortati da due getti dell'aeronautica russa SU-35. Non è chiaro se si tratti di jet dell'aeronautica di Haftar, rimessi a nuovo, o si aggiungono alla flotta. In ogni caso la potenza di fuoco è stata ampiamente aumentata.
L'obiettivo di Tripoli è la riconquista della Cirenaica
Intanto la Turchia ha minacciato di reagire con forza a ogni attacco delle forze di Haftar agli interessi turchi in Libia. "Sulla stampa straniera si legge che Haftar è deciso ad attaccare interessi turchi schierando nuovi aerei da guerra, ottenuti grazie all'appoggio di Paesi stranieri. Si tratta di un'affermazione che Haftar ha rilasciato in seguito alle perdite subite recentemente, con il chiaro intento di far salire la tensione in Libia. Ogni attacco contro interessi turchi produrra' conseguenze pesanti e rendera' legittimo per noi colpire obiettivi legati ad Haftar", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri firmato dal portavoce, Hamy Aksoy.
Il ministero degli Esteri libico si spinge oltre: "L'obiettivo del Governo di accordo nazionale libico è estendere il controllo della sicurezza su tutto il territorio libico in modo da poter gestire il processo politico con tutte le parti che credono nello stato civile e democratico", ha dichiarato all'Agi il portavoce del ministero degli Esteri, Mohamed Qablawi, che conferma che nel territorio da controllare "è compresa anche la Cirenaica". Dunque se Serraj, con i turchi, dovesse vincere a Tripoli la battaglia non sarà finita: semplicemente, si sposterà a est.