La copertura nevosa in Antartide ha assunto un colorito verde, osservato grazie ai dati satellitari, a causa delle microalghe cresciute lungo la costa. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Cambridge che in un articolo pubblicato su Nature Communications sostengono che questi organismi, in grado di compiere la fotosintesi, potrebbero rivelarsi estremamente utili per ridurre l’anidride carbonica in atmosfera.
“Le osservazioni satellitari sono state utilizzate per studiare una superficie complessiva di circa due chilometri quadrati con 1.700 chiazze in cui le alghe, attori chiave nel ciclo dei nutrienti e produttori primari alla base di una catena alimentare, si sono sviluppate in maniera preponderante”, afferma Matt Davey dell'Università di Cambridge. Il team ha coinvolto membri del British Antarctic Survey e dell'Università di Edimburgo.
Parts of the Antarctic Peninsula will change colour as "green snow" caused by blooming algae is expected to spread with increases in global temperatures, research showed Wednesdayhttps://t.co/iYMGobL03U
— AFP news agency (@AFP) May 20, 2020
“Questo comporta un assorbimento di circa 500 tonnellate di carbonio ogni anno, l’equivalente di 875mila viaggi in auto attraverso il Regno Unito. Anche se si tratta di numeri piuttosto contenuti su scala globale, per l’Antartide si tratta di valori interessanti”, commenta l’ecologo, aggiungendo che il rilevamento da satellite ha richiesto i rilevatori ad alta risoluzione di Sentinel-2 dell’Agenzia spaziale europea, che hanno mappato la penisola antartica consentendo agli esperti di effettuare le scansioni.
“I dati in realtà sono sottostimati, dato che il satellite raccoglie informazioni sulle alghe verdi, senza considerare le controparti rosse e arancioni, visto che le telecamere non sono calibrate per raggiungere lunghezze d’onda adatte”, specifica Andrew Gray, ricercatore di Cambridge. “Le coperture algali nell'Antartico furono descritte per la prima volta da spedizioni negli anni '50 e '60. Possono apparire spettacolari con le loro sfumature di colore che contrastano con il bianco della zona”, aggiunge l’esperto.
“Le temperature sulla penisola antartica sono aumentate rapidamente nella seconda metà del XX secolo e i modelli climatici prevedono che questa tendenza continuerà nei prossimi decenni. Probabilmente ci sono molte specie diverse di alghe, alcune sono sicuramente in grado di sopravvivere sulla superficie ghiacciata mentre altre saranno più adatte all’ambiente profondo”, osserva Alison Smith, biologo presso l’Università di Cambridge. “Non sappiamo ancora come reagiranno queste specie ai cambiamenti climatici e all’innalzarsi della temperatura. E se non monitoriamo la situazione, non lo sapremo mai”, concludono gli autori.