La società americana Moderna ha annunciato "dati provvisori positivi" dalla fase iniziale delle sperimentazioni cliniche del suo progetto di vaccino contro il nuovo coronavirus, su un piccolo numero di volontari. Il vaccino sembrava suscitare una risposta immunitaria nelle otto persone a cui era stato somministrato, secondo una dichiarazione del laboratorio. La fase 3 gli studi clinici, con un gran numero di volontari, inizierà a luglio.
È stato il primo vaccino a essere stato preparato e ad essere avviato alla sperimentazione sull'uomo già il 16 marzo scorso presso il Kaiser Permanente Washington Health Research Institute di Seattle, dopo appena 63 giorni dalla pubblicazione del genoma del virus della Sars-CoV2 da parte delle autorità scientifiche cinesi: un vero e proprio record.
Il vaccino messo a punto da Moderna, una giovane società biotecnologica che ha sede a Cambridge (Massachusetts, Stati Uniti), ha, per ora ancora un nome sperimentale: mRNA-1273. Si tratta di un farmaco innovativo perché si basa proprio sull'RNA.
Questa molecola è responsabile della produzione delle proteine, quindi, la possibilità di somministrare direttamente RNA specifico alle cellule porta a una rapida produzione della proteina verso cui si vuole vaccinare. In questo caso, la proteina che si è voluto andare a replicare per indurre una reazione immunitaria nell'organismo umano è quella che il virus usa per agganciarsi alle cellule dell'apparato respiratorio: la proteina Spike.
Un mese dopo l'avvio della prima somministrazione ad essere umano, il progetto del vaccino di Moderna ha ricevuto una linea di credito fino a 4783 milioni di dollari dalla Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), una struttura governativa americana collegata all'Office of the Assistant Secretary for Preparedness and Response e incaricata di accelerare la messa a punto del vaccino.
Successivamente la società americana ha stipulato un accordo decennale di collaborazione con la multinazionale svizzera Lonza Ltd. per la produzione del suo vaccino nei suoi impianti negli Stati Uniti e in Svizzera. "Siamo molto lieti di collaborare con Lonza, che condivide il nostro impegno per affrontare rapidamente questa pandemia che ha creato una crisi sanitaria globale", ha affermato Stephane Bancel, Amministratore Delegato di Moderna.
"Questo accordo di collaborazione strategica a lungo termine consentirà a Moderna di accelerare, di 10 volte, la nostra capacità produttiva di mRNA-1273 e altri prodotti nel vasto portafoglio clinico di Moderna. La presenza e le competenze globali di Lonza sono fondamentali in quanto scaliamo a una velocità senza precedenti. Il nostro obiettivo comune è potenzialmente consentire la produzione di fino a 1 miliardo di dosi di mRNA-1273".
Il 12 maggio scorso, la Food and Drug Administration (FDA) ha concesso la designazione Fast Track per il candidato al vaccino contro l'mRNA (mRNA-1273) contro il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). "La designazione Fast Track sottolinea l'urgente necessità di un vaccino contro il nuovo coronavirus", ha affermato Tal Zaks, MD, Ph.D., Chief Medical Officer di Moderna. "Mentre attendiamo la serie completa di dati clinici dallo studio di fase 1 condotto da NIAID, ci stiamo preparando attivamente per i nostri studi clinici di fase 2 e fase 3 per continuare a conoscere il potenziale di mRNA-1273 per proteggere contro SARS-CoV-2".
Moderna sta finalizzando il protocollo per uno studio di fase 3, che dovrebbe iniziare all'inizio dell'estate del 2020. Il finanziamento della BARDA, ha supportato la pianificazione di questi studi e supporterà anche i programmi di sviluppo clinico in fase avanzata, nonché il potenziamento della produzione di mRNA-1273 sia presso le strutture dell'azienda sia quella del suo collaboratore strategico, Lonza Ltd.