Gli antichi templi e tombe egiziane erano orientati verso alcune regioni del cielo, per motivi religiosi e culturali, e un metodo statistico ora aiuta a distinguere i modelli autentici da quelli presunti tali. Pubblicato sulla rivista Journal of Archaeological Science, lo studio condotto dagli esperti della Bournemouth University, Regno Unito, permette di identificare la veridicità della mappatura in base alle posizioni di stelle e pianeti.
"Sono tantissime le strutture antiche che sono state considerate allineate agli oggetti celesti, come Stonehenge, ma dobbiamo verificare l'ipotesi di queste attribuzioni", afferma Fabio Silva della Bournemouth University. "La maggior parte degli studi si basa sulla mappatura di più strutture create da una cultura, quindi sulla ricerca di schemi che possano essere correlati alle posizioni delle stelle o del pianeta in un dato periodo", prosegue il ricercatore, ricordando uno studio del 2009 svolto su 330 antichi templi egiziani.
"Gli studi finora hanno raccolto le informazioni riguardo le strutture e poi hanno ricercato regioni di cielo che potessero essere collegate alle posizioni di queste realizzazioni, ma in questo modo i cluster individuati potrebbero essere solo coincidenze. Il nostro metodo invece considera i fattori di errore che riguardano sia il livello del suolo che il cielo. Lo studio del 2009 aveva individuato sette siti correlati alla posizione delle stelle, ma con il nostro metodo solo due sono risultati confermati", spiega Silva.
"È un metodo che cerca di portare un'analisi quantitativa in un campo che è qualche modo qualitativo", commenta Michelle Lochner, astronoma presso l'Università del Capo in Sudafrica. "Molte piramidi sono state costruite in modo da risultare allineate ai quattro punti cardinali, anche se per diverse ragioni. Gli antichi egizi (2686-2160 a.C.) ad esempio ritenevano che il nord fosse 'il luogo di ascesa dell'anima', per questo strutture come la Grande Piramide di Giza avevano gli ingressi rivolti a Nord", aggiunge Bernadette Brady dell'Università Trinity Saint David, in Galles.
"Mentre nel Regno di mezzo (2055-1650 a.C.) venne privilegiata l'esposizione a Est, dove sorge il Sole, vista l'importanza attribuita a Ra, dio del sole. Alcune strutture, come il tempio di Karnak erano invece rivolte verso l'alba del solstizio di dicembre, considerato un evento astronomico rilevante in diverse culture", precisa ancora Silva, specificando che il suo studio ha indagato anche su altri monumenti considerati associati a movimenti o posizioni astronomiche.
"Alcune ricerche si basano sull'idea che i costruttori riproducessero lo schema delle stelle o dei corpi celesti osservando il cielo dal centro delle strutture, ma lo scopo e le modalità di lavoro in realtà avrebbero potuto essere differenti. La difficoltà principale in questo tipo di speculazioni è che è piuttosto semplice partire da pregiudizi inconsci, per questo bisogna fare attenzione", conclude Silva.