l leader nordcoreano, Kim Jong-un, è riapparso dopo 21 giorni di misteriosa assenza dagli eventi pubblici che hanno innescato molteplici voci sul suo stato di salute. Kim ha inaugurato una fabbrica di fertilizzanti a Sunchon, località a nord di Pyongyang. "Tra la musica di benvenuto, Kim è comparso per la cerimonia", scrive l'agenzia di stampa del regime, la Korean Central News Agency, e "tutti i partecipanti hanno iniziato a intonare l'urrah!".
Nelle immagini la cui autenticità viene da molti ritenuta impossibile da verificare, così come la data in cui sono state realizzate, Kim indossa una veste alla Mao di colore scuro sia mentre taglia il nastro rosso alla cerimonia di inaugurazione, sia mentre fuma e ride di gusto, circondato dagli alti funzionari che lo hanno accompagnato alla cerimonia: il leader nordcoreano ha salutato gli operai e il pubblico che lo inneggiavano, prosegue il resoconto dell'agenzia del regime, e ha ispezionato i vari punti della "fabbrica meravigliosamente costruita". In alcune immagini appare mentre cammina mentre in altre è trasportato in un buggy da golf seduto molto vicino ad altri funzionari del governo che non indossano maschere chirurgiche. Altre persone che sembrano guardie di sicurezza di Kim camminano dietro di lui e indossano maschere nere.
"Quando lo stabilimento di produzione di fertilizzanti fosfatici di Sunchon entrerà in funzione, rappresenterà uno sviluppo storico nel settore dei fertilizzanti del nostro Paese, sarà una gloriosa rivoluzione e una splendida dimostrazione del grande potenziale economico della nostra nazione, e sarà un banner edificante che assicura noi dei risultati raggiunti dal fronte economico generale del nostro Paese", ha detto Kim, secondo quanto riferito dalla Kcna.
Kim, aggiunge l'agenzia ufficiale del regime, "ha espresso soddisfazione per la meravigliosa creazione" e si è congratulato con il personale della Kim Chaek University of Technology ", sottolineando ripetutamente che i talenti sono una grande fonte e un motore per lo sviluppo del Paese".
Ad accompagnare Kim c'erano alcuni dei più alti funzionari del regime, i nomi di alcuni dei quali erano erano circolati nelle scorse settimane come possibili suoi successori alla guida della Corea del Nord: tra questi c'era la sorella, Kim Yo-jong, membro supplente del Politburo del Partito dei Lavoratori guidato da Kim, che compare nella foto del taglio del nastro alle spalle del fratello, e Pak Pong-ju, vice presidente della Commissione Affari Statali, presieduta dallo stesso Kim, e del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori.
Assente, invece, Choe Ryong-hae, eletto lo scorso anno a capo dell'Assemblea Suprema del Popolo (Parlamento) e anch'egli vice presidente della Commissione per gli Affari Statali, creata nel 2016 e che è l'organo di vertice del potere statale con a capo lo stesso Kim. Choe era stato segnalato assieme a Kim Yo-jong e a Pak Pong-ju, come membro di una eventuale leadership collettiva del Paese, nel caso di una prematura scomparsa di Kim.
L'ultima immagine del leader prima dell'inaugurazione della fabbrica di fertilizzanti, è stata pubblicata l'11 aprile scorso, quando Kim aveva presieduto a un meeting del Politburo, il vertice del Partito dei Lavoratori. Kim non appariva in piena forma, hanno notato alcuni osservatori, e pochi giorni dopo era risultato assente dalle celebrazioni del 15 aprile per l'anniversario della nascita del nonno, Kim Il-sung, fondatore e presidente eterno della Corea del Nord, il giorno più importante nel calendario. Da allora si sono diffuse le speculazioni, mai confermate ufficialmente dall'intelligence di Seul, che lo davano "in grave pericolo" dopo un intervento al cuore in una clinica fuori Pyongyang, o addirittura in stato di morte cerebrale.
Negli stessi giorni, secondo altre voci, Kim era in buono stato di salute, in grado di camminare sulle sue gambe, e si sarebbe trovato non fuori Pyongyang, ma a Wonsan, la località costiera nell'Est del Paese, dove immagini satellitari rilevarono la presenza di un treno speciale e movimenti di imbarcazioni generalmente ritenute appartenere al leader. Kim avrebbe scelto il resort sulla costa orientale del Paese per sfuggire all'epidemia di Covid-19, di cui ufficialmente non vengono confermati contagi in Corea del Nord.
"Dobbiamo tenere in conto la situazione del Covid-19", aveva detto il ministro dell'Unificazione di Seul, Kim Yeon-chul, per spiegare la sua assenza dagli eventi pubblici. Quest'ultima ipotesi sembrava essere avvalorata dalle dichiarazioni provenienti da Pechino, che ha confermato l'invio di kit in Corea del Nord per il test sul coronavirus, senza commentare direttamente lo stato di salute di Kim. Neppure da Washington erano arrivate indicazioni chiare. Anche ieri, quasi contemporaneamente alla notizia della riapparizione del leader nord-coreano, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha voluto sbottonarsi.
"Preferirei non commentare", ha detto. "Avremo qualcosa da dire a riguardo al momento opportuno". La paura del contagio non sembra, pero', avere fatto breccia nella leadership di Pyongyang: nelle ultime immagini diffuse dalla Kcna, nè Kim, nè i funzionari al suo seguito indossano mascherine protettive. L'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap fa notare come sia la terza volta dall'inizio dell'anno che Kim risulta assente per più di dieci giorni, e già nel 2014, il dittatore, oggi 36enne, era scomparso per quaranta giorni, prima di riapparire in pubblico, zoppicante, e sostenendosi con un bastone: in quell'occasione si ritenne che Kim soffrisse di gotta, colesterolo alto, diabete e pressione alta.
Anche i media del regime avevano riconosciuto che Kim "non si sentiva bene", mentre oggi la prolungata assenza del leader è passata senza commenti sui media. La sua obesità e le cattive abitudini, a cominciare dal fumo, combinato con rischi di problemi cardiaci di cui soffrivano sia il nonno che il padre, hanno destato l'intesse degli osservatori della scena nordcoreana: Kim è al potere in Corea del Nord dalla fine del 2011, quando morì il padre, Kim Jong-il, e comparando le immagini di oggi con quelle di allora, è molto ingrassato, passando, secondo varie stime, dai circa novanta chili di peso all'inizio del suo mandato agli attuali 140-150 chilogrammi.