Pressato dall'interno del suo stesso partito, i Democratici, l'ex vicepresidente Usa, Joe Biden, ha smentito le accuse di molestie sessuali che gli ha rivolto una sua ex collaboratrice, Tara Reade. "Non è mai accaduto", ha detto.
Destinato a diventare il candidato dell'Asinello nella sfida per la Casa Bianca al presidente Donald Trump, Biden ha diffuso una lunga dichiarazione in cui, non solo ha smentito di aver aggredito sessualmente la donna, all'epoca ragazza, ma ha anche chiesto che vengano diffusi tutti i documenti in merito.
"Voglio rispondere alle accuse di un ex componente del mio staff secondo cui avrei avuto una cattiva condotta 27 anni fa". Queste accuse "non sono vere, questo non e' mai successo. "
Reade sostiene che nel 1993, quando lavorava nell'ufficio del Senato di Biden, lui fece in modo di incontrarla e poi, spintala contro un muro, in uno degli ufici, le mise una mano nello slip. La vicenda campeggia da giorni sui giornali Usa, e' sicuramente un motivo di imbarazzo per i vertici dei Democratici, e da piu' parti si era chiesto a Biden di parlare ma lui finora era rimasto silente.
Dov'è la copia della denuncia?
La donna ha raccontato di aver riferito di quel che accade a 3 persone dello staff che hanno tutti negato di esser stati informati; lei ha aggiunto di aver presentato denuncia formale di molestie al Senato ma né lei né l'ufficio preposto del Senato hanno una copia.
Biden ha invitato gli Archivi Nazionali a rendere noti i documenti, se ci sono. "C'è solo un posto in cui denunce di questo tipo potrebbero essere: l'Archivio Nazionale", ha proseguito nella nota. "L'Archivio Nazionale è il luogo in cui vengono conservati i registri di quello che allora veniva chiamato Office of Fair Employment Practice. Chiedo che il Questore del Senato solleciti gli Archivi perché trovino qualsiasi traccia della denuncia che sostiene di aver presentato e di mettere a disposizione della stampa qualsiasi documento di questo tipo. Semmai ci fosse una simile denuncia, la documentazione è lì".
La nota è uscita prima che Biden parli in diretta al programma 'Morning Joe' dell'emittente MSNBC proprio sulle accuse che Tara reade ha reso pubbliche alla fine di marzo e che da settimane mettono in imbarazzo l'ex vicepresidente Usa.
Versioni contraddittorie
La vicenda campeggia da giorni sui giornali Usa. In un'intervista al New York Times, un'amica della donna ha raccontato che già nel 2008 Raede le aveva rivelato dell'incontro con Biden, mentre al Washington Post alcune persone, che avevano lavorato in quegli anni nello staff, non hanno confermato la storia. Sempre al Post, il fratello di Tara, Collin Moulton, ha raccontato di aver saputo dalla sorella che il senatore le aveva "toccato il collo e le spalle", senza mai andare oltre, salvo poi, alcuni giorni dopo, inviare un messaggio al Post per aggiungere che si era ricordato della volta in cui Biden le aveva messo le mani sotto la gonna.
All'inizio di aprile, Raede ha presentato a Washington una denuncia contro il senatore. Poi, intervistata da alcuni giornali e dalla Cnn, ha rilanciato le accuse. L'episodio riguarda proprio il '93, quando aveva portato al senatore una borsa per la palestra. "Mi salutò - ha raccontato - ricordava il mio nome, a un certo punto, non so come, tutto cambiò. Mi mise contro la parete. Indossavo una gonna da ufficio, ma senza collant perché faceva caldo. Le sue mani mi toccarono tutta, poi mi penetrò con le dita, continuando a baciarmi. Dopo mi disse: 'dai, su, ho sentito dire che ti piacevo'".
Tra l'altro sarebbe scomparso dal catalogo di Google Play l'episodio del Larry King Show della Cnn in cui parlava la madre della donna, Jeanette Altimus. Nell'episodio, risalente proprio al 1993, un'ascoltatrice anonima che aveva chiamato dalla California, poi identificata come la madre di Tara Reade, aveva raccontato dei "problemi" incontrati dalla figlia nel lavorare a Capitol Hill, sede del Congresso. La donna non aveva fatto riferimenti espliciti a possibili molestie sessuali. "Mi chiedo - aveva esordito nella telefonata - cosa possa fare una persona, che ha avuto problemi, oltre a rivolgersi alla stampa? Mia figlia se ne è andata, poteva raccontare tutto ai giornalisti, ma non l'ha fatto per rispetto verso un famoso senatore".