Il premier britannico, Boris Johnson, non anticipa l'allentamento delle misure di distanziamento sociale contro il Covid-19. Lo ha detto lui stesso, parlando al Paese nel primo giorno di ritorno al lavoro, dopo il contagio dal micidiale virus e la seguente convalescenza.
Bojo, rientrato nella notte a Downing Street, si è presentato sulla porta della residenza ufficiale, e ha detto che occorre frenare l'impazienza di chi teme le ripercussioni economiche dalla prolungata stretta ma ha aggiunto che si deve assolutamente "evitare il secondo picco" dell'epidemia.
"E' ancora vero che si tratta della sfida piu' difficile dalla guerra". Il Paese sta facendo "progressi" e ha cominciato "a invertire l'onda", ma "non si possono gettare via i sacrifici fatti dal popolo britannico".
Siamo alla fine della 'fase uno' nel controllo della diffusione del virus ma non è ancora il momento di allentare il lockdown", ha aggiunto il premier, assicurando di essere consapevole "della pazienza richiesta ai britannici per le regole di confinamento". Tuttavia, ha aggiunto, "e' ancora troppo presto per allentare il lockdown".
Secondo quanto sostiene Neil Ferguson, uno dei massimi epidemiologi che ha consigliato il governo nella sua risposta alla pandemia, la Gran Bretagna potrebbe subire oltre 100 mila decessi per coronavirus entro la fine dell'anno se il governo allentasse le restrizioni per concentrarsi sulla protezione dei più a rischio. "Sono molto scettico sul fatto che possiamo raggiungere il livello di protezione che renderebbe questa una strategia praticabile", ha dichiarato Ferguson in un'intervista al sito Web "Unherd", riferendosi all'idea di allentare le restrizioni per la maggior parte delle persone e concentrare gli sforzi del governo su quelli piu' a rischio. "Anche con una riduzione dell'80% del rischio di contagio tra i piu' a rischio, potrebbero sempre esserci 100 mila morti entro la fine dell'anno".