I separasti yemeniti del Consiglio di transizione del Sud (Stc, appoggiati dagli Emirati Arabi Uniti) hanno annunciato l'istituzione di un autogoverno nella zona meridionale del Paese sotto il loro controllo, che l'esecutivo sostenuto dai sauditi e riconosciuto dalla comunità internazionale ha avvertito avrà "conseguenze catastrofiche" per l'accordo di pace.
L'accordo, rotto dai separatisti che accusano il governo centrale di non aver rispettato gli impegni e di "cospirare" contro la causa meridionale, prevedeva che l'Stc e altre regioni del Sud si sarebbero unite in un nuovo gabinetto nazionale e avrebbero posto tutte le loro forze sotto il controllo del governo riconosciuto a livello internazionale.
L'intesa, firmata a novembre con la mediazione di Riad, era stata raggiunta dopo un conflitto scoppiato nel 2014 e che ha portato i separatisti a prendere il controllo della citta' di Aden, la seconda del Paese. "L'Stc dichiara l'autogoverno nel Sud, a partire dalla mezzanotte di sabato 25 aprile 2020", si legge nel comunicato diramata dai separtisti.
La rottura arriva mentre l'esecutivo - in conflitto con i ribelli huthi, appoggiati dall'Iran e che controllano gran parte del Nord - aveva dichiarato un cessate il fuoco unilaterale per contenere l'epidemia di coronavirus. Nonostante l'iniziativa, respinta dagli huthi, continuano i combattimenti in Yemen, dove e' in atto quello che le Nazioni Uniti hanno definito il peggior disastro umanitario del mondo.