I primi test 'di massa' - ossia effettuati su decine di migliaia di persone - potrebbero iniziare già "entro l'anno", e a quel punto il vaccino anti-coronavirus potrebbe essere davvero a portata di mano.
C'è molta aspettativa dopo che in Germania sono stati annunciati i primi test clinici per un vaccino della società BioNTech di Magonza, che ha avuto il via libera ufficiale del Paul Ehrlich Institut, l'autorità federale per la Salute. Si comincia con circa 200 volontari sui quali verrà sperimentato il nuovo medicinale, che peraltro sarà somministrato in quattro varianti tutte basate sulle cosiddette tecnologie Rna.
Una notizia, quella dei primi test, che è stata definita "un buon segnale" dal ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, che ha voluto comunque sottolineare il fatto che sarà necessario attendere i test su effetti primari e collaterali. Anche la Borsa di Francoforte ha accolto molto positivamente la notizia: i titoli della BioNTech sono balzati del 36% a 53 euro. Per quello che riguarda i test clinici, il primo passo è quello di raccogliere le informazioni necessarie sulla sostenibilità del farmaco e, ovviamente, sul fatto se in provochi anche l'immunizzazione sperata, necessaria per proteggere anche altre persone da una possibile infezione da Sars-CoV-2.
L'altro fattore da stabilire è quale sia la dose ottimale da somministrare. A quanto afferma il capo della BioNTech, Ugur Sahin, i test partiranno alla fine del mese. I primi risultati saranno disponibili al fine giugno o ai primi di luglio. Dopodiché, come ha detto il presidente del Paul Ehrlich Institut, la fase clinica di sperimentazione durerà dai tre ai cinque mesi. è proprio l'istituto federale per i vaccini a rendere noto che si tratta del quarto test clinico approvato dall'Oms per un vaccino possibile contro il Covid-19.
Nella fattispecie, la sperimentazione fa parte di un programma internazionale, nell'ambito del quale il farmaco tedesco sarà ulteriormente sperimentato anche negli Usa in cooperazione con il colosso farmaceutico Pfizer. Come anche ribadito dal Robert Koch Institut, il maggiore centro epidemiologico della Germania, la disponibilità di un vaccino rimane "lo strumento cruciale" nella lotta contro la pandemia.
A quanto scrive l'istituto federale dei vaccini, "lo sviluppo del farmaco viene accelerato assicurando comunque le prescrizioni scientifiche". Il medicinale elaborato dalla BioNTech fa parte del gruppo dei vaccini basati sul genoma, in quanto contiene informazioni genetiche del virus, dal che si producono le proteine virali contro cui il sistema immunitario produce gli anticorpi necessari.