Due americani su tre hanno un'opinione negativa della Cina, il cui gradimento è sceso ai minimi storici nello scorso mese di marzo. Opinione anche peggiore nei confronti del presidente cinese Xi Jinping, ritenuto inaffidabile dal 71% dei cittadini negli States. Lo rileva un sondaggio divulgato oggi e condotto dal Pew Research Center su un campione di mille americani adulti tra il 3 e il 29 marzo scorso.
La Cina non aveva mai segnato un rating così basso dal 2005, quando il Pew svolse il suo primo specifico sondaggio annuale negli Stati Uniti. Lo scivolamento non è dovuto agli effetti della pandemia di coronavirus che, originata a Wuhan, ha colpito in misura assai grave gli States, come si rileva dal periodo in cui è stata svolta l'indagine (ripetuta adesso, è presumibile che il giudizio degli americani sarebbe ancora peggiore). Tra le cause di malanimo verso la Cina ci sono i problemi ambientali e la concorrenza commerciale, il timore dei cyberattacchi e la questione dei diritti umani. Il Covid-19 peggiora solamente il quadro.
Il 66% degli interpellati ha una visione negativa della Cina, con una percentuale maggiore tra i repubblicani (72) rispetto ai democratici (62): il dato riflette un crescente sfavore per Pechino che ha preso corpo dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca nel 2017.
I più sfavorevoli alla Cina sono gli americani ultracinquantenni (71%), seguiti da quelli tra 30 e 49 anni (67%) e dai giovani tra i 18 e i 29 (53%). Si rileva, tuttavia, un netto cambiamento di posizione nella fascia più 'green', che fino al 2019 aveva sempre in maggioranza serbato un'opinione favorevole alla Cina (l'anno scorso i giudizi negativi non avevano superato il 49%). Si tratta di un mutamento davvero massiccio, se si pensa che ancora nel 2011 appena il 24% dei cittadini americani tra i 18 e i 19 anni si esprimeva contro la Cina.
Le opinioni peggiorano riguardo al presidente cinese Xi Jinping: il grado di sfiducia è balzato dal 50% del 2018 e 2019 al 71% e interessa sia i giovani sia i più anziani, sia gli elettori repubblicani sia i democratici. Anche sull'opinione relativa a Xi, rileva il Pew, non ha inciso particolarmente la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti.
Nel mese scorso, il 62% degli intervistati ha considerato la Cina, a prescindere dal suo ruolo nella pandemia, come "la maggiore minaccia" per gli Stati Uniti, con un aumento del 14% rispetto a un anno fa.
Cosa preoccupa maggiormente gli americani? Per il 91% l'impatto della Cina sull'ambiente; per l'87% i cyberattacchi; l'85% la teme per la concorrenza commerciale; l'84% per i suoi effetti sui posti di lavoro negli Usa e (stessa percentuale) per la crescente potenza militare; l'82% è preoccupato dalle politiche cinesi sui diritti umani; il 78% dalla sua crescente potenza tecnologica; il 67% dalle tensioni tra la Repubblica Popolare Cinese e la Regione amministrativa speciale di Hong Kong, alla luce delle prolungate proteste pro-democrazia che sono deflagrate dalla seconda metà del 2019.