Il 'lockdown' come i campi di concentramento nazisti, con i lavoratori non essenziali perseguitati come gli ebrei: ha scatenato una bufera di polemiche il parallelo tracciato da una deputata repubblicana dell'Idaho, negli Usa. Heather Scott, già nota per le sue posizioni vicine ai suprematisti bianchi, ha definito "un piccolo Hitler" il governatore dello Stato nord-occidentale, Brad Little, suo collega di partito, sostenendo che il suo ordine di restare a casa rappresenta "un editto" ed è "incostituzionale".
“Non vedo differenza", ha dichiarato la Scott in un'intervista a un podcaster, "tra la Germania nazista, in cui il governo diceva alle persone: tu sei un lavoratore essenziale o non essenziale e quelli non essenziali finiscono su un treno". Parole che hanno suscitato un'ondata di indignazione su Twitter e nei leader della comunità locale.
“Le stragi e il genocidio non sono la stessa cosa di decidere quali attività dovrebbero essenzialmente restare aperte e quali chiuse", ha osservato il rabbino Tamar Malino a nome della comunità ebraica dell'Idaho. La presidente di un'Ong locale per i diritti umani, Brenda Hammond, ha denunciato che queste parole "denotano un'estrema ignoranza della Storia" e sono particolarmente offensive per "chi ha avuto parenti finiti su quei treni per non parlare dei superstiti dell'Olocausto".