Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha licenziato il suo popolare ministro della salute Luiz Mandetta dopo una settimana di stallo tra i due uomini che sono su posizioni diametralmente opposte sul modo di affrontare la pandemia del coronavirus. Mandetta ha annunciato la notizia su Twitter. Ha difeso l'isolamento sociale, mentre il presidente insiste che l'impatto della pandemia sull'economia brasiliana in difficoltà è più importante della perdita di vite umane. Al suo posto è stato nominato l'oncologo Nelson Teich.
"Ho appena ricevuto la notifica del mio licenziamento dal presidente Jair Bolsonaro. Vorrei ringraziarvi per l'opportunità che mi è stata data, di gestire il nostro servizio sanitario... e di pianificare la nostra lotta contro l'epidemia di coronavirus, questa grande sfida che il nostro sistema sanitario sta per affrontare", ha twittato Mandetta.
La minimizzazione del coronavirus da parte di Bolsonaro - e il suo appello pubblico al Brasile affinché allenti le misure di quarantena e torni al lavoro - hanno spaventato i critici e molti cittadini, scatenando proteste notturne nelle principali città. Gli sforzi di Bolsonaro per minare quelli che stavano facendo i governi regionali per far rispettare tali chiusure hanno scatenato una ribellione politica da parte dei governatori di quasi tutti i 27 Stati del Brasile.
Recenti modelli di ricerca dell'Imperial College di Londra stimano che il Brasile potrebbe avere più di 1,1 milioni di morti di Covid-19 se non venissero prese misure per controllare la pandemia; 529.000 se solo gli anziani fossero costretti a isolarsi; e 44.200 se venissero attuate misure drastiche.
Il licenziamento di Mandetta ha il potenziale per innescare una rivolta popolare. All'inizio di questo mese uno dei principali sondaggisti brasiliani ha rilevato che il 76% dei brasiliani ha sostenuto la risposta di Mandetta al coronavirus, mentre solo il 33% ha sostenuto quella di Bolsonaro.