Con l'endorsement di Barack Obama e degli ex rivali liberal Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, Joe Biden è sicuramente il candidato democratico alla Casa Bianca che più di tutti è riuscito a ricompattare il partito. Ma all'appello manca un endorsement importante, forse il più prezioso, quello della deputata-star progressista che tutti corteggiano perché simbolo dei dem del futuro: la 'sandersiana' Alexandria Ocasio-Cortez.
La trentenne di origine portoricana, la più giovane deputata Usa mai eletta in Congresso, ha fatto sapere di non essere ancora pronta a saltare sul carro di Biden. "Vedremo. Stiamo avendo colloqui con il suo team. Vogliamo che Biden chiarisca ed approfondisca la sua posizione su alcune questioni", ha spiegato in un'intervista a Politico, che punta a concessioni sulla copertura sanitaria gratuita, sull'immigrazione e sul clima, temi sui quali ha costruito la sua carriera.
"Al momento ritengo che le politiche per l'ambiente dell'ex vice presidente non siano sufficienti", ha avvertito il giovanissimo fenomeno della politica americana fautrice del "Green New Deal". Dell'ala più a sinistra come il senatore del Vermont, la parlamentare del Bronx è stata eletta in Congresso alle elezioni Usa di metà mandato del 2018, dopo aver sbaragliato alle primarie Joe Crowley, veterano del partito, con una storica campagna a basso costo sui social.
Seguitissima a livello mondiale, ha sostenuto la corsa di Sanders prima che gettasse la spugna, così come Ilhan Omar e Rashida Tlaib, due colleghe dalla "Squad", per usare il soprannome non troppo carino coniato dalla Speaker Nancy Pelosi per la frangia di deputate liberal guidate da Alexandria. Della squadra fa parte anche Ayanna Pressley che però si è dissociata sostenendo Warren. "è arrivato il momento di confrontarsi con Biden", ha rimarcato Ocasio-Cortez sulla Bbc, "perchè al momento la posta in gioco è talmente alta, se si pensa ad altri 4 anni Trump. è davvero importante essere uniti sulla nomination democratica il prossimo novembre".
E se Sanders ha avvertito che sarebbe "irresponsabile" non sostenere Joe Biden, la deputata millennial ha scatenato un putiferio dichiarando che bisogna parlare anche anche delle accuse di molestie rivolte a Biden da un'ex dipendente. "è legittimo discutere di queste cose", ha affermato durante un forum organizzato da The Wing. Ad accusare l'ex presidente di averla palpeggiata nel 1993 è stata Tara Rade e non è stata l'unica. Biden ha smentito, scusandosi con tutte le donne che ha messo involontariamente a disagio.