Un marinaio della portaerei Usa Theodore Roosevelt e' morto per il coronavirus e altri quattro sono stati ricoverati in un ospedale di Guam, l'isola del Pacifico dove la nave e' attraccata dal 27 marzo tra mille polemiche per il siluramento del suo comandante, Brett Crozier. Il marinaio deceduto era stato ricoverato in terapia intensiva dopo uno svenimento durante una visita medica: era stato trovato positivo al Covid-19 il 30 marzo.
In totale sono quasi 600 i marinai contagiati sulla portaerei e quasi 4 mila membri dell'equipaggio sono gia' stati trasferiti a terra. L'esplosione dei casi di coronavirus ha ulteriormente infiammato la polemica politica per la destituzione di Crozier, sollevato dall'incarico il 2 aprile pochi giorni dopo aver lanciato l'allarme per le decine di casi di Covid-19 a bordo. Il 7 aprile si era dimesso il segretario alla Marina, Thomas Modly, che aveva silurato il comandante dopo che era filtrato sulla stampa il suo memorandum in cui implorava i vertici della Marina di evacuare urgentemente la nave per consentire ai suoi marinai di fare la quarantena a terra.
Accorso a Guam per parlare all'equipaggio dell Roosevelt dopo l'allontanamento del capitano, Modly si era rivolto ai marinai, schieratisi compatti con Crozier, affermando che l'ufficiale era stato "troppo ingenuo, troppo stupido o in malafede" nel redigere il memorandum pur sapendo che sarebbe potuto finire sui giornali. Parole offensive per le quali si e' prima dovuto scusare e poi dimettere dall'incarico, con mezzo Congresso che premeva su Donald Trump perche' lo silurasse. Nel frattempo a Guam sono arrivati 230 Marines e marinai da altre basi in Asia per assistere l'equipaggio nelle operazioni di disinfezione della nave e nell'assistenza ai malati. Servono almeno mille uomini a bordo della portaerei per garantirne l'operativita', a partire dai suoi reattori nucleari