Più di quattro miliardi di persone in quasi 100 Paesi o territori nel mondo sono costretti o incoraggiati dalle loro autorità a rimanere confinati a casa per combattere la diffusione del Covid-19. La cifra rappresenta più della metà (circa il 52%) della popolazione mondiale, stimata dalle Nazioni Unite in 7,79 miliardi di individui nel 2020.
Il confinamento riguardava più di di 500 milioni di persone il 18 marzo, oltre un miliardo il 23 marzo, oltre due miliardi il 24 marzo e oltre tre miliardi il 25 marzo. Oggi si chiede di restare a casa ad almeno 4,06 miliardi di persone. Per la maggior parte - almeno 2,86 miliardi in 53 paesi e territori - il contenimento è obbligatorio.
Nessuna regione del mondo fa eccezione, come dimostrano alcuni esempi: Europa (Regno Unito, Francia, Italia, Spagna), Asia (India, Nepal, Sri Lanka), Medio Oriente (Iraq, Arabia Saudita, Giordania, Libano, Israele), Africa (Sudafrica, Marocco, Zimbabwe, Ruanda), America (gran parte degli Stati Uniti, Colombia, Argentina, Perù, Bolivia) o Oceania (Nuova Zelanda). Nella maggior parte dei casi, è ancora possibile uscire da casa per lavorare, acquistare beni di prima necessità o prendersi cura di se stessi.
Altri territori (almeno 13 con 669 milioni di abitanti) invitano la loro popolazione a rimanere a casa, senza tuttavia adottare misure coercitive, come il Messico, i principali Stati del Brasile, l'Iran, la Turchia, la Germania, l'Uganda e il Canada. Sette regioni del Giappone, tra cui Tokyo e la sua periferia, si sono unite oggi all'elenco.
Almeno 24 nazioni o territori (circa 495 milioni di abitanti) hanno imposto il coprifuoco, vietando i movimenti di sera e durante la notte, una misura diffusa in Africa (Egitto, Kenya, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Mali, Senegal, Guinea, Togo, Sierra Leone, Mauritania, Gabon) e in America Latina (Cile, Guatemala, Ecuador, Repubblica Dominicana, Panama , Porto Rico); in altre parti del mondo, Thailandia, Siria, Serbia e Kuwait.
Infine, almeno sette Paesi hanno messo in quarantena le loro città principali, con il divieto di ingresso e di uscita: è il caso di Kinshasa (Rep.Dem.Congo), Helsinki (Finlandia) e Baku (Azerbaigian), per un totale di oltre 30 milioni di abitanti.